In partenza il progetto LIFENESS #CiboAmico per chi vive un rapporto conflittuale con il cibo, con un percorso emotivo-sentimentale-alimentare

Il mondo degli chef dell’Associazione Italiana Chef, gli esperti di nutrizione, la medicina psichiatrica e la medicina del microbiota intestinale uniti per rispondere alla sfida sanitaria legata ai disturbi alimentari. Al via il progetto LIFENESS #CiboAmico per l’anima, ideato da Lifeness dell’Associazione Italiana Chef e realizzato in collaborazione con il Policlinico Gemelli, l’Università di Tor Vergata di Roma, Coldiretti/Campagna Amica e Filiera Italia.

Il progetto prevede 10 incontri gratuiti (ogni sabato a partire dal 3 febbraio 2024) e si rivolge a ragazzi e ragazze, uomini e donne, che soffrono di bulimia e anoressia. Ideato da Daniela Galdi, presidente dall’Associazione Italiana Chef, esperta in nutrizione e ideatrice di LIFENESS (organizzazione nata da una costola dell’Associazione per promuovere e diffondere l’Educazione Alimentare per una maggiore consapevolezza etica degli alimenti), il progetto è un modello di supporto terapeutico nato per combattere l’anoressia e la bulimia, unendo scienza medica e saperi dell’arte culinaria. Unisce sia l’aspetto filosofico di una ricerca di benessere interiore sia quello medico-scientifico di cura del corpo, alla luce delle nuove scoperte sull’asse intestino-cervello. Nel comitato scientifico vi sono Lucio Rinaldi, psichiatra psicoterapeuta, professore di psichiatria presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore e responsabile del Day-Hospital di Psichiatria dell’Area Adolescenza e disturbi della Nutrizione presso il Policlinico Gemelli, e Giuseppe Merra, medico di medicina interna, dottore di ricerca in onco-biologia e oncologia, professore in Scienze e Tecniche dietetiche applicate presso l’Università di Tor Vergata di Roma.

L’obiettivo, riporta il comunicato stampa di avvio del progetto, “è ristabilire un rapporto armonico, con il cibo, con sé stessi e con la vita, attraverso un percorso emotivo-sentimentale-alimentare, che procede a ritroso fin alle origini del modello evolutivo proprio di ogni essere umano”. Viene proposto un modello esplorativo di conoscenza che, dal liquido amniotico alla tavola, ripercorre le tappe evolutive determinanti sia per la costruzione del sé sia per lo sviluppo del corpo a livello biochimico, perché “è proprio attraverso l’alimentazione che si mettono in atto gli aspetti primordiali della relazione e dell’affettività e si determina il nostro microbiota intestinale, che a detta degli esperti è oggi determinante per la prevenzione e la cura di importanti malattie”.