Al Meyer è stato impiantato un neurostimolatore di ultima generazione in un soggetto di dodici anni con una grave forma distonica
Per la prima volta in Italia in ambito pediatrico, i chirurghi dell’AOU Meyer IRCCS hanno impiantato un nuovo neurostimolatore, di ultima generazione, già utilizzato negli adulti per il trattamento della malattia di Parkinson, in un soggetto di dodici anni con una grave forma distonica. L’invasività dell’operazione è stata ridotta al minimo grazie alle dimensioni molto piccole (poco più di 6 millimetri di spessore).
L’intervento chirurgico di stimolazione cerebrale profonda (Deep Brain Stimulation, DBS) ha rappresentato l’unica opzione percorribile dopo numerosi tentativi farmacologici senza successo. L’intervento è stato effettuato con robot accoppiato con casco stereotassico, che con due fori di 14 millimetri nel cranio, permette di posizionare con precisione submillimetrica due elettrodi nel globo pallido interno.
Agli elettrodi è stato collegato il neurostimolatore: quest’ultimo eroga impulsi elettrici che modulano i circuiti alterati ed è dotato di una batteria che si ricarica in meno di un’ora dall’esterno (con un sistema senza fili) e può essere controllato con un telecomando. Il neurostimolatore viene programmato dal medico (tramite un tablet) in base alle necessità. Inoltre, questo neurostimolatore può registrare l’attività elettrica cerebrale, permettendo di personalizzare la terapia.
Il team dell’intervento: neurochirurghi Flavio Giordano, Alice Noris, Simone Peraio e Andrea Di Rita, con la collaborazione dell’ingegnere Matteo Lenge, Aou Meyer IRCCS, e di Michele Cavallo, Ferrara; neurologi Renzo Guerrini, Federico Melani e Edoardo Fino; neuroradiologo Ludovico D’Incerti coadiuvato dalla tecnica di radiologia Simona Quaglierini, AOU Meyer IRCCS. All’intervento hanno preso parte anche i neurologi e neuropsichiatri Roberta Battini e Roberta Scalise, IRCCS Fondazione Stella Maris di Pisa.