Due indagini su campioni in aree geografiche differenti dimostrano che l’ipovitaminosi D è presente in un’ampia fascia di popolazione pediatrica
Il deficit di vitamina D è la causa più frequente di alterata crescita ossea e rachitismo carenziale; tale condizione può essere prevenuta con profilassi orale o ottimale esposizione al sole. Lo scopo di questi lavori è stato, dunque, quello di valutare lo stato vitaminico D in ampi gruppi di bambini di età 0-18 anni in Belgio (n = 14.887) e in Brasile (n = 413.976).
Nei minori belgi, il 17,7% è risultato gravemente carente di vitamina D (<12 ng/ml), il 25,2% era insufficiente (12-20 ng/ml) e un’altra ampia percentuale (28,3%) era borderline (20-30 ng/ml). Livelli adeguati di vitamina D (>30 ng/mL) sono stati documentati solo nel 28,8% del campione. Gli adolescenti (età 13-18 anni; n = 3.342) hanno mostrato la più alta prevalenza di grave carenza di vitamina D (24,9%).
Nei minori brasiliani, lo 0,8% presentava una grave carenza di vitamina D (<12 ng/mL) e il 12,5% aveva un risultava insufficiente (valori <20 ng/mL). I bambini sotto i 2 anni di età avevano la minore prevalenza, mentre nelle adolescenti è stata riscontrata una carenza di vitamina D del 36% e una carenza grave del 5%.
Sebbene i differenti risultati possano derivare da differenze geografiche così come differenti metodi di campionamento e dosaggi di laboratorio, queste due indagini su ampi campioni in aree geografiche molto differenti dimostrano che l’ipovitaminosi D rimane un problema di salute presente in un’ampia fascia di popolazione pediatrica, soprattutto in inverno; gli adolescenti rimangono i soggetti a maggior rischio probabilmente in conseguenza di minori interventi di profilassi attiva in questo periodo della vita.
Van de Walle L, Vandenplas Y, Toelen J, Raaijmakers A. Vitamin D Status in Belgian Children: A Regional Study. Nutrients 2024; 16(5): 657.
Radonsky V, Lazaretti-Castro M, Chiamolera MI et al. Alert for the high prevalence of vitamin D deficiency in adolescents in a large Brazilian sample. J Pediatr (Rio J) 2024; 100(4): 360-366.