All’Istituto Giannina Gaslini si utilizza la tecnica Susceptibility Weighted Imaging (SWI) per individuare piccole lesioni emorragiche che impattano sullo sviluppo neurologico

Dal 2012 a oggi, presso l’Istituto Giannina Gaslini, sono state eseguite oltre 940 risonanze magnetiche cerebrali prima della dimissione ai neonati prematuri con peso inferiore a 1.500 grammi, permettendo una valutazione dello sviluppo neurologico.

“È bene ricordare che oggi sopravvivono anche alcuni di quelli che nascono a partire dalle 22-23 settimane di gestazione. Quanto più sei pretermine, tanto più rimani ricoverato nei nostri reparti, grosso modo fino alla data nella quale saresti dovuto nascere, a termine. Tanto più nasci pretermine tanto più sviluppi le complicanze della prematurità che possono colpire ogni organo, come l’intestino, il cuore, il polmone, gli occhi e soprattutto il cervello, o l’encefalo come lo chiamano i dottori”, racconta Luca Ramenghi, responsabile della Patologia e Terapia Intensiva Neonatale del Gaslini. “Questa vulnerabilità di questi organi deriva dal fatto che non sono pronti, sono immaturi, poco sviluppati rispetto a quelli dei nati a termine: in altre parole vengono esposti troppo presto alle insidie della vita fuori del grembo materno. Il nostro gruppo ed il nostro ospedale da sempre si dedicano alla prevenzione, alla diagnosi ed alla cura delle complicanze più temute, in primis quelle neurologiche della prematurità. In linea con il mondo internazionale si sono ottenute, grazie al miglioramento delle cure anche ostetriche e perinatali, la riduzione delle complicanze più temute, come la leucomalacia periventricolare e l’emorragia intraventricolare da sanguinamento della matrice germinativa”.

La risonanza magnetica cerebrale viene eseguita presso il reparto di Neuroradiologia diretto da Andrea Rossi (dedicato esclusivamente alla neuroradiologia pediatrica) durante il sonno spontaneo del neonato dopo la poppata e fornisce informazioni non rilevabili con l’ecografia transfontanellare, come piccole emorragie cerebellari o ventricolari. Il gruppo di Andrea Rossi ha introdotto per la prima volta in Europa la Susceptibility Weighted Imaging (SWI).

“La tecnica SWI è una sequenza di Risonanza Magnetica particolarmente sensibile ai depositi di sangue. Utilizza le differenze di suscettibilità magnetica dei tessuti, permettendo di evidenziare anche micro-emorragie invisibili con altre tecniche di imaging. Nei neonati pretermine questo è fondamentale, perché lesioni molto piccole, soprattutto del cervelletto o dei ventricoli cerebrali, possono avere un impatto sullo sviluppo neurologico futuro”, ”, illustra Andrea Rossi, e conclude: “Grazie alla SWI riusciamo a identificarle con precisione, orientando fin da subito i percorsi clinici e riabilitativi più appropriati”.

 

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