La SIN richiama l’attenzione sulla necessità di un impegno collettivo e del coinvolgimento delle famiglie

Ogni bambino ha diritto a un’assistenza sanitaria sicura e di qualità, fin dai primi giorni di vita. A ribadirlo è la Società Italiana di Neonatologia (SIN), con l’occasione della giornata dedicata alla sicurezza del paziente (World Patient Safety Day, 17 settembre). Il cui tema di quest’anno era ‘Sicurezza del paziente fin dall’inizio!’, a sottolineare dunque l’importanza di “adottare misure preventive tempestive per garantire la salute dei più piccoli, con un focus dalla nascita fino ai nove anni”, scrive la SIN.

La Società ricorda come i neonati e i bambini più piccoli siano particolarmente vulnerabili e sia necessario un impegno attivo degli adulti affinché siano loro garantite cure adeguate.
“Il periodo dei primi 1000 giorni, che va dal concepimento fino ai due anni di vita, è cruciale per la salute futura dell’individuo. I Neonatologi svolgono un ruolo essenziale e hanno la responsabilità di collaborare con i genitori per creare le condizioni ideali che garantiscano il miglior avvenire possibile per ogni neonato, con cure individualizzate per i singoli pazienti e centrate sul nucleo familiare. È fondamentale coinvolgere professionisti da diversi ambiti, inclusi quelli perinatali, pediatrici e specialistici, investire per migliorare i processi di cura, prevenire rischi nei percorsi assistenziali e assicurare diagnosi tempestive e corrette, insieme a interventi precoci”, afferma il presidente della SIN Massimo Agosti. “Questo approccio non solo tutela la salute del piccolo e della madre, ma mira anche a garantire pari opportunità di salute per tutti, indipendentemente da dove avvengono il parto e la nascita, abbattendo le differenze regionali”.

La SIN, con la partecipazione delle principali Società scientifiche dell’area materno infantile, ha realizzato gli Standard Organizzativi per l’Assistenza Perinatale, per migliorare l’offerta sanitaria come risorse umane, strutturali e tecnologiche, con un approccio finalizzato prioritariamente alla maggior sicurezza possibile della diade madre/neonato. Inoltre in questa direzione è il progetto di implementazione in Italia degli Standard Assistenziali Europei per la Salute del Neonato, insieme con la European Foundation for the Care of Newborn Infants (EFCNI) e Vivere ETS, raccomandazioni che si pongono come guida per migliorare le cure neonatali nei reparti, includendo il coinvolgimento delle Associazioni dei genitori. “È indispensabile”, prosegue la SIN, “che i genitori prendano consapevolezza delle loro risorse e del loro ruolo centrale nella promozione della salute del proprio bambino”, e dunque informarli e formarli sulle pratiche di cura sicure è una priorità per la Società.

I neonatologi possono fornire ai genitori, quando sono ancora in ospedale, indicazioni mirate affinché a casa la famiglia diventi il ‘nucleo protettivo’ del neonato. Fra le strategie e le raccomandazioni per garantire la salute futura dei neonati vi sono l’allattamento materno (la durata e i tempi di inserimento di cibi complementari), la prevenzione delle infezioni, l’immunoprotezione e le vaccinazioni (sin dalla gravidanza e poi nei primi giorni di vita), la sicurezza durante il trasporto, l’evitare l’esposizione al fumo, la posizione del bimbo in culla e l’evitamento del co-bedding (per la prevenzione di rischi come la SIDS), l’evitare di scuotere il bambino (per prevenire la Sindrome del bambino scosso, Shaken Baby Sindrome).

Conclude Massimo Agosti: “Per garantire un futuro in salute e in sicurezza ad ogni neonato è necessario il coinvolgimento collettivo di professionisti della salute, famiglie e associazioni, ma anche delle istituzioni, cominciando fin dal primo istante di vita, ma continuando anche durante tutto il percorso di crescita e di sviluppo”.

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