A sette anni dalla scadenza del 2030 per il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile l’UNICEF ha pubblicato nuovo rapporto

Il 6% dei bambini (150 milioni), che vive in 11 Paesi soltanto, ha raggiunto il 50% degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs, Sustainable Development Goals) del 2030 per l’infanzia. L’UNICEF, con un nuovo rapporto (Progress on Children’s Well-Being: Centring child rights in the 2030 Agenda), segnala come per due terzi degli indicatori per quanto riguarda i bambini i traguardi prefissati siano ancora lontani. E se l’andamento continua in questo modo, al raggiungimento del termine del 2030 gli obiettivi saranno raggiunti da 60 Paesi, in cui vi è il 25% della popolazione di bambini, mentre rimarranno indietro 140 Paesi, con circa 1,9 miliardi di bimbi.

Il rapporto è stato pubblicato in vista della High-level Week della 78a sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (UNGA) e del Vertice SDG di New York, riportando i progressi a oggi sugli indicatori specifici per i bambini degli SDGs. L’UNICEF riporta anche che “In media, i Paesi monitorano solo 24 dei 48 indicatori relativi ai bambini nei 17 SDG. Ciò significa che le nazioni non sono in grado di comprendere la metà delle misure comparabili a livello internazionale riguardanti il benessere dei bambini”.

I dati solo relativi a più di 20 anni in oltre 190 Paesi: viene messa a confronto la situazione con gli obiettivi da raggiungere negli anni che mancano al 2030, riportando sia progressi sia passi indietro.

L’UNICEF chiede ai Paesi che i bambini siano al centro delle agende e che vengano compiuti passi storici per accelerare i progressi: costruendo un impegno politico a livello nazionale; definendo obiettivi ambiziosi e realistici e passando all’azione; dando priorità alla conoscenza e ai dati per i bambini; rafforzando l’impegno per la costruzione di un pianeta vivibile per ogni bambino; garantendo che i sistemi di finanziamento funzionino per accelerare i progressi.

“Sette anni fa, il mondo si è impegnato a sradicare la povertà, la fame e le disuguaglianze e a garantire a tutti – soprattutto ai bambini – l’accesso a servizi di base di qualità. Ma a metà strada dell’Agenda 2030, il tempo a nostra disposizione per trasformare la promessa degli SDGs in realtà sta per scadere. Le conseguenze del mancato raggiungimento degli obiettivi si rifletteranno sulle vite dei bambini e sulla sostenibilità del nostro pianeta. Dobbiamo rimetterci in carreggiata, e questo inizia mettendo i bambini in prima linea nell’azione accelerata per raggiungere gli SDGs”, ha ammonito Catherine Russell, direttore generale dell’UNICEF, e concluso: “In sette anni possono accadere molte cose. Possiamo rinnovare e riorientare i nostri sforzi e rendere il mondo un posto più giusto e più sano per tutti. Ma per farlo, i leader mondiali devono diventare difensori dei bambini e mettere i diritti dell’infanzia al centro delle loro politiche interne e delle loro agende di spesa”.