Bloccare le microvescicole contro l’osteosarcoma

L’associazione AISOS Onlus – Associazione Italiana Studio Osteosarcoma promuove un importante progetto di ricerca sull’osteosarcoma, con lo scopo indagare e comprendere il ruolo delle microvescicole (MVs), nell’insorgenza di questo tumore osseo. Le microvescicole sono corpuscoli subcellulari che hanno la funzione di veicolare informazioni di varia natura tra le cellule svolgendo così la funzione di mediatori cellulari. Alla base dello studio, svolto presso l’Ospedale Bambino Gesù di Roma da una équipe di ricercatori guidati dalla biotecnologa Barbara Peruzzi, c’è l’ipotesi che le MVs siano coinvolte nel dialogo tra le cellule tumorali dell’osteosarcoma e quelle del tessuto osseo sano, rappresentando così una componente-chiave sia nell’insorgenza sia nella progressione del tumore. Questo studio i cui risultati sono previsti per il 2015 avrebbe poi un’importante ricaduta in senso terapeutico, attraverso lo sviluppo di farmaci in grado di inibire il rilascio di MVs da parte delle cellule tumorali.

«L’osteosarcoma è il tumore maligno primitivo più frequente dell’osso che colpisce in prevalenza bambini e giovani fra i 10 e i 20 anni ‒ spiega Francesca Maddalena Terracciano, presidente AISOS. ‒ L’incidenza è di un caso su un milione di abitanti, con circa 60 nuovi casi in Italia in età pediatrica. È un tumore particolarmente insidioso, perché può manifestarsi senza apparenti motivi, con un dolore notturno localizzato soprattutto al ginocchio e segni visibili che possono limitarsi a una tumefazione palpabile nel ginocchio. La maggior parte dei casi comporta, tuttora, un intervento chirurgico demolitivo, preceduto e seguito da trattamenti chemioterapici. Oggi 4 bambini su 5 sopravvivono all’osteosarcoma, ma circa il 20% dei pazienti non risponde alle cure». Da qui la volontà di portare avanti la ricerca nello studio dei meccanismi di formazione e progressione di questo tumore.