Dolcificanti e possibile aumento della glicemia

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shutterstock_7536370L’utilizzo dei dolcificanti artificiali può aumentare il rischio di ‘prediabete’, secondo quanto riportato da due lavori, uno sugli animali e uno sull’uomo, pubblicati sulla rivista Nature. Lo studio su topi nutriti con diete supplementate di dolcificanti ha mostrato una alterazione del metabolismo energetico e quello sull’uomo, effettuato su sette volontari sani, ha fatto vedere che l’impiego di saccarina ha aumentato la glicemia nella metà dei soggetti. In entrambi i casi (topi e uomo), l’effetto sarebbe legato a un’alterazione della flora microbica intestinale. «Non è il caso alimentare il panico tra la gente e neanche tra le persone con il diabete» dice Enzo Bonora, presidente della Società Italiana di Diabetologia, anche se riporta che sono studi importanti su una rivista prestigiosa. «Prima che questi risultati possano essere traslati in raccomandazioni nutrizionali e portati nella pratica clinica, c’è bisogno di ulteriori conferme e di riflessione. La Società Italiana di Diabetologia (SID) non ha mai raccomandato l’uso dei dolcificanti al posto dello zucchero, perché piccole quantità di quest’ultimo non sono bandite dalla dieta di persona con diabete. I risultati di questo studio confortano la nostra posizione». I dolcificanti artificiali sono contenuti in cibi, per esempio dolci senza zucchero o caramelle, e in bevande senza zucchero e il loro consumo è diffuso. Lo studio pubblicato su Nature dimostra la possibilità da parte dei dolcificanti di alterare il microbiota, la flora batterica intestinale, che sembra avere un ruolo nell’omeostasi glucidica e in processi endocrino-metabolici, e quello che si mangia influisce sulla composizione stessa del microbiota. Giorgio Sesti, presidente Eletto della SID, spiega che quanto pubblicato può aprire nuove prospettive terapeutiche: «In particolare, apre il campo a interventi di tipo nutrizionale (selezione di antibiotici non iperglicemizzanti) e farmacologici (antibiotici intestinali per la selezione dei batteri ‘giusti’). Il danno dei dolcificanti a livello del metabolismo è dovuto a una selezione sfavorevole dei batteri intestinali; questo farebbe supporre che, attraverso modificazioni dietetiche, impiego di probiotici e, in futuro, ricorso ad antibiotici intestinali sarà forse possibile prevenire il diabete, ma certamente non curarlo».