La Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (FNOMCeO), insieme con i sindacati medici, lancia un appello ai senatori perché, nelle votazioni sulla modifica dell’art.117 della Costituzione, “non vengano approvati emendamenti riduttivi della potestà legislativa esclusiva dello Stato, riguardanti la tutela della salute e le politiche sociali e della facoltà di intervento sostitutivo da parte dello Stato venga salvaguardata la tutela della salute e non passino emendamenti”. Secondo quanto riportato dal comunicato stampa della FNOMCEO, il testo che è stato approvato alla Camera non soddisfa i medici. Attualmente vi sono venti Sistemi sanitari regionali diversi con frammentazione dei servizi e della loro erogazione, con un pericolo per l’universalità del Servizio sanitario nazionale (SSN). “I medici italiani si oppongono a questa deriva localistica che impedisce allo Stato di intervenire fattivamente in quelle Regioni nelle quali il malgoverno e la cattiva politica non garantiscono i LEA ai cittadini e costringono a estenuanti trattative in Conferenza Stato Regioni, che spesso bloccano per anni provvedimenti importanti per rinnovare il SSN”. Secondo la FNOMCEO la modifica dell’art. 117 riporta alcuni poteri allo Stato e la Federazione invita con l’appello a non perdere questa opportunità di garantire a tutti gli stessi livelli di assistenza.
Intanto, viene confermata sempre dalla FNOMCeO, in rappresentanza della professione medica e odontoiatrica, la mobilitazione, e il 21 ottobre sono convocati gli Stati Generali della professione medica. L’impegno della categoria è su diversi fronti, per una nuova organizzazione del SSN, che con l’attuale divisione in regionalismi non garantisce equità e universalismo