La CPAP nel bambino: il casco a confronto con la maschera facciale

Ventilazione CPAPLa ventilazione meccanica non invasiva mediante CPAP (continuous positive airway pressure) per il trattamento dell’insufficienza respiratoria acuta moderata viene abitualmente effettuata nei bambini applicando una maschera facciale o nasale e più recentemente è stato introdotto nella pratica clinica un casco per la somministrazione della CPAP. Lo studio ha voluto mettere a confronto, in una popolazione di bambini con insufficienza respiratoria moderata causata da infezione da virus respiratorio sinciziale, il tasso di insuccesso terapeutico nell’uso di maschera facciale o di casco per l’erogazione della CPAP.

Lo studio è stato condotto su 30 bambini con insufficienza respiratoria moderata causata da infezione da virus respiratorio sinciziale, randomizzati per il trattamento con CPAP mediante casco (n=17) o maschera facciale (n=13). Come indicatore primario di esito era stato considerato l’insuccesso terapeutico, definito come intolleranza a presidio o necessità di intubazione; come indicatori secondari erano stati invece selezionati la durata della CPAP, il numero dei pazienti nei quali era stata necessaria la sedazione e le complicanze con l’interfaccia al presidio. Rispetto alla maschera facciale, la CPAP erogata mediante casco era associata a un minore insuccesso terapeutico, sia in termini di intolleranza al presidio (3/17 [17%] vs 7/13 [54%], P =; 009), sia in termini di necessità di sedazione del paziente (6/17 [35%] vs 13/13 [100%], P =; 023), mentre il numero dei pazienti nei quali era stata necessaria l’intubazione non differiva in funzione del presidio utilizzato. Nei pazienti rispondenti, la CPAP garantiva pattern respiratori e migliori scambi gassosi con entrambi i sistemi di erogazione; non erano state riscontrate differenze in termine di complicanze legate all’interfaccia con il presidio anche se l’uso della maschera era più frequentemente causa di piaghe e perdite. Gli autori concludono lo studio sottolineando come l’erogazione della CPAP con casco sia meglio tollerata rispetto alla maschera facciale, richiedendo meno frequentemente la sedazione del paziente; inoltre il presidio si è dimostrato sicuro e privo di effetti collaterali anche se utilizzato per tempi prolungati.

Chidini G, Piastra M, Marchesi T, et al. J Pediatr. 2015 Apr; 166(4): 903-907.