Scelte consapevoli del cittadino, comportamenti adeguati dell’operatore sanitario e provvedimenti appropriati da parte del decisore politico. Questi tre aspetti rappresentano il fine ultimo della Giornata Europea sull’uso prudente degli antibiotici (celebrata il 18 novembre), lanciata dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (European Center for Disease Prevention and Control) di Stoccolma, diretta a questi tre gruppi di persone e con lo scopo di sensibilizzare sull’uso di questo tipo di farmaci e aumentare la consapevolezza rispetto all’antimicrobico-resistenza. Quest’anno poi la giornata è nella settimana che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha deciso di dedicare al tema (“Settimana mondiale per l’uso prudente di antibiotici!, First World Antibiotic Awareness Week) in una campagna che ha come slogan “Antibiotici, maneggiare con cura” (Antibiotics: handle with care”). In Italia, l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha rilanciato in occasione della giornata una campagna di comunicazione “Senza regole gli antibiotici non funzionano” sull’utilizzo corretto di questi farmaci, sempre con obiettivi di sensibilizzazione sull’uso prudente e razionale e diffusione di consapevolezza sulla resistenza agli antibiotici. “L’Italia è il quinto Paese al mondo per consumo di antibiotici, secondo le stime riferite al 2013 dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OECD) e anche i dati OsMed del 2014 confermano un uso inappropriato, in particolare nella cura delle infezioni delle vie respiratorie e dell’influenza”, riporta l’AIFA. “Sono le regioni del Sud a far registrare consumi e spesa maggiori e in generale le donne assumono più antibiotici degli uomini, con un picco nella fascia 66-75 anni”. Viene indicata però anche una diminuzione lieve nei consumi e nella spesa, che porta a pensare che anche iniziative di comunicazione possano modificare i comportamenti scorretti.