Conoscere le sostanze inquinanti, i loro effetti sullo sviluppo del bambino e la possibile prevenzione. La Federazione italiana medici pediatri (FIMP) pone come prioritaria la formazione dei pediatri di famiglia su questi temi. «Già durante la fase della gravidanza i bambini crescono contaminati dagli elementi inquinanti che la madre assorbe attraverso il cibo ingerito e trasmette al feto. Le sostanze più nocive sono i pesticidi, presenti in tutte le catene alimentari, dalla carne alla frutta alla verdura, tutti generi di prima necessità per la vita», afferma Maria Grazia Sapia, referente nazionale per l’Ambiente. «Seguono i metalli pesanti presenti nelle città in vario grado, anch’essi nocivi tutti alla pari, e i cosiddetti interferenti endocrini, sostanze in grado di alterare il sistema endocrino, influenzando negativamente diverse funzioni vitali quali lo sviluppo, la crescita, la riproduzione e il comportamento nell’uomo e che già nel feto possono favorire cambiamenti nel programma genetico dell’individuo». Il presidente della FIMP Giampietro Chiamenti ribadisce il ruolo importante del pediatra di famiglia per lo sviluppo dei bambini e conferma la partenza della Scuola di Formazione per pediatri di famiglia, sui temi che riguardano ambiente e inquinamento, quali gli effetti sulla crescita e le patologie, come curare e prevenire, e afferma: «Le famiglie sono ancora ignare dei gravi pericoli che su questo terreno corrono i figli e perciò l’educazione sul tema ambiente-inquinamento deve entrare nella routine del lavoro quotidiano del pediatra di famiglia». Sapia aggiunge che verrà formata una rete di pediatri sentinella per produrre osservazioni, valutazioni e studi. Ernesto Burgio, pediatra, ricercatore dell’European Cancer and Environment Research Institute (ECERI) di Bruxelles e docente della Scuola di Formazione FIMP, sottolinea che “negli ultimi 30 anni è letteralmente cambiata la composizione dell’aria che respiriamo e di tutto quello che è intorno a noi, di conseguenza le problematiche ambientali sono strettamente connesse con la nostra epoca. E quando a essere affetti da patologie sono i bambini appare ancora più evidente la ‘perversione’ della vita umana che produce da sola le proprie malattie”.