Negli ultimi anni, il numero di coloro che soffre di allergie alimentari è aumentato drammaticamente. Di conseguenza, le vite dei pazienti e di chi si prende cura di loro sono state modificate. Mentre la maggior parte dell’attenzione che circonda le allergie alimentari si è focalizzata sul trattamento, ci si è meno concentrati sugli aspetti mentali del vivere in queste condizioni, che possono determinare depressione, ansia, bullismo e portare a una scarsa qualità di vita, condizioni spesso sottostimate.
In questa raccolta di studi presenti in letteratura, gli autori hanno descritto l’impatto psicosociale delle allergie alimentari, ma anche i trattamenti che potrebbero essere messi in atto per contrastare tale impatto. Questi interventi comprendono informazioni generali sulle allergie alimentari, incontri per i bambini allergici agli alimenti e gruppi di sostegno per i genitori.
Uno studio interessante ha seguito una coorte di ragazzi di 11 e 12 anni con gravi allergie alimentari in un campo estivo di una settimana, con attività all’aria aperta, attività di rafforzamento della fiducia in sé stessi e lezioni su come gestire le allergie alimentari. Al termine della settimana sono stati distribuiti questionari da compilare 3 e 6 mesi dopo la fine di queste attività. Dall’analisi di tali questionari è risultato che i partecipanti hanno mostrato una riduzione di comportamenti ansiosi e ossessivi, una maggiore confidenza nel parlare ad altri della propria allergia alimentare ed hanno aumentato la capacità di gestire il proprio stato di salute. Per quanto questo studio abbia coinvolto un numero limitato di soggetti, i risultati positivi a lungo termine che sono stati ottenuti rafforzano l’importanza di fornire supporto e conoscenze ai ragazzi circa le proprie allergie alimentari.
Una delle principali problematiche su questo argomento è inerente al fatto che la maggior parte dei dati ha riguardato solamente un momento della vita del paziente mentre sono in realtà necessari studi longitudinali per capire il rapporto del paziente con le allergie alimentari nel tempo, cioè dalla diagnosi inziale durante l’infanzia a come la situazione viene gestita una volta adulto.
Dal punto di vista clinico, i pediatri dovrebbero essere informati circa la relazione esistente fra le allergie alimentari e la salute mentale, un aspetto importante che dovrebbe diventare parte della loro formazione. Inoltre, si dovrebbero incrementare i contatti e le interazioni fra allergologi e psichiatri/psicologi al fine di stilare delle linee guida inerenti all’impatto psicosociale delle allergie alimentari.
Feng and J-H. Kim. Beyond Avoidance: the Psychosocial Impact of Food Allergies, Clinical Reviews in Allergy & Immunology, doi: 10.1007/s12016-018-8708-x, published online 01 September 2018