Al via oggi il tour nazionale «Microbiota e intestino: un mondo nuovo e tutto da scoprire sin dalla nascita» rivolto a 1.000 pediatri per fare il punto sul ruolo del microbiota per la salute dell’organismo, sulle principali patologie intestinali in età pediatrica e sugli approcci terapeutici, a fronte anche dell’aiuto che si può trarre da un impiego corretto e mirato di probiotici.
Il tour, organizzato da Sana Srl con il contributo educazionale di Aurora Biofarma, vede oggi la prima tappa a Catania, cui seguiranno nei prossimi mesi altri 12 incontri nelle città di Palermo, Milano, Napoli, Bari, Roma, Bologna, Torino, Padova, Lamezia, Firenze, Cagliari, Genova.
Iniziative di questo tipo sono molto importanti poiché le conoscenze dei pediatri sono settoriali ed esiste una difficoltà oggettiva nell’aggiornamento sulle ultime novità trattandosi di un panorama – quello dei probiotici – complesso e in continuo divenire.
«Ogni anno entrano in commercio sempre nuove formulazioni e la ricerca scientifica è in continuo divenire. In questo scenario la scelta del pediatra può risultare molto complessa. – dichiara Lorenzo Drago, Professore Associato di Microbiologia Clinica, Università degli Studi di Milano – Con questa serie di incontri intendiamo quindi promuovere l’aggiornamento scientifico per fornire ai pediatri strumenti puntuali e conoscenze scientifiche in modo che possano orientarsi nel mondo dei probiotici e impiegarli correttamente a seconda del caso e della patologia specifica, in linea con quanto indicato dalle Linee Guida nazionali e internazionali, privilegiando prodotti di qualità supportati da evidenze scientifiche, favorendo così un approccio personalizzato anche nella terapia con probiotici».
Oggi anche in pediatria abbiamo a disposizione formulazioni sempre più innovative di probiotici a base di ceppi selezionati che hanno dimostrato una specifica attività di contrasto sugli agenti infettivi, intervenendo in modo mirato in funzione dell’organo e della patologia. Tra questi troviamo i probiotici a base di Lactobacillus reuteri LRE02 e Lactobacillus rhamnosus LR04[i] – tra i ceppi più studiati in pediatria – che hanno dimostrato di avere effetti immunomodulatori e/o immunostimolatori e che sono indicati per la prevenzione e la cura di gastroenteriti acute, coliche infantili, con un effetto diretto sulla motilità intestinale e sulla percezione del dolore, stipsi e disbiosi associata a terapia antibiotica.
Proprio questi due ceppi, in virtù delle loro peculiarità, sono stati scelti per l’avvio di un nuovo studio volto a indagarne l’efficacia nel prevenire la diarrea da antibiotico, la diarrea nosocomiale e le recidive di malattia «abbiamo scelto l’associazione di questi ceppi di batteri probiotici perché, oltre ad avere una safety comprovata da studi scientifici e a essere ‘allergen-free’ – il che garantisce la totale assenza di sostanze allergizzanti nella formulazione – non presentano fattori di resistenza agli antibiotici. Inoltre, la tecnologia della microincapsulazione consente loro di giungere al colon passando indenni da stomaco e intestino. – precisa Maria Elisabetta Baldassarre, Professore Aggregato al Dipartimento di Scienze Biomediche e Oncologia Umana e membro del board scientifico dello studio – L’importante studio scientifico, randomizzato, che stiamo per avviare, coinvolgerà oltre 20.000 bambini su tutto il territorio nazionale e ha come oggetto di indagine due condizioni particolarmente diffuse in età pediatrica: la diarrea da antibiotico, che insorge in 1 caso ogni 3-5 bambini trattati in ambulatorio dal proprio pediatra di famiglia in base all’età, e quella nosocomiale che varia dal 5 al 11%, a seconda delle casistiche proprie dei vari Paesi europei».
Oggi la conoscenza più approfondita dei singoli ceppi di batteri probiotici, delle loro peculiari caratteristiche e della possibilità di associarli per creare utili sinergie sta aprendo la strada a quella che è la tecnologia applicata alla medicina, per un approccio alla patologia e al paziente sempre più personalizzato.
[i] Mogna L et al., “Assessment of the in vitro inhibitory activity of specific probiotic bacteria against different Escherichia coli strains”, J Clin Gastroenterol 2012; 46 Suppl:S29-S32