Encefalopatia acuta da bilirubina

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Un bébé prématuré dort le 20 février 2003, dans une couveuse du service de néonatalogie de l'hôpital Robert Debré à Paris. Les grands prématurés sont adressés à cette unité de soins intensifs spécialisés, car la réanimation est particulièrement lourde et s'accompagne parfois de complications. Un prématuré est un enfant né avant la 37ème semaine (8 mois ou 259 jours) et dont toutes les grandes fonctions sont immatures (respiratoire, immunitaire, digestive). Il naît environ 44 000 enfants avant terme chaque année dans l'hexagone. La prématurité atteint ainsi 5,9 % des naissances en France. AFP PHOTO DIDIER PALLAGES

 

Quando si sottopone un neonato a imaging per verificare la presenza di encefalopatia acuta da bilirubina (ABE) spesso nella diagnosi si può essere tratti in inganno dal processo di mielinizzazione tipico dei nuovi nati. La ABE è infatti caratterizzata da un globo pallido iperintenso nella pesatura ponderata T1 della risonanza (T1WI).

Uno studio retrospettivo ha identificato alcuni parametri della radiomica che potrebbero rendere più semplice la diagnosi, tra cui l’intensità media relativa del globo pallido e alcuni aspetti della texture dell’immagine (Wang L., Liu Z., Ji B., Cui G., Zhang Y., Mao H., Radiomics Improved MRI Characterizations and Differentiation of Neonatal Acute Bilirubin Encephalopathy from Normal Myelination. Radiological Society of North America 2019 Scientific Assembly and Annual Meeting, December 1 – December 6, 2019, Chicago IL. archive.rsna.org/2019/19006700.html Accessed December 11, 2019).

Un altro strumento importate è l’albero decisionale, che consente di discriminare tra encefalopatia bilirubinica acuta (ABE) e una normale mielinizzazione.

Lo studio è stato condotto su 29 neonati con normale mielinizzazione e 32 neonati con diagnosi accertata di ABE: le loro RM sono state riprese e studiate per ricercare caratteristiche che consentissero di non incorrere in errore.
Lo studio potrebbe quindi aiutare nella diagnosi di questa patologia neonatale, che colpisce tra lo 0,04 e lo 0,27 ogni 10.000 nati, spesso determinando danni neurologici persistenti.