Gli inibitori di pompa protonica (IPP) sono caratterizzati da un ampio profilo di sicurezza che ne giustifica l’impiego anche in ambito pediatrico. Tuttavia, negli adulti è stato segnalato un aumentato rischio di frattura nei soggetti che ne fanno un uso prolungato. Questo ampio studio statunitense ha valutato i dati di circa 32.000 bambini trattati con IPP e 32.000 controlli, rilevando un maggior rischio di frattura nel primo gruppo (OR 1.2). Questo effetto non è risultato correlato a uno specifico farmaco, ma all’intera classe dei PPI. Se confermati, questi dati indicherebbero la necessità di una maggiore cautela prescrittiva e un più accurato monitoraggio della patologia traumatica ossea nei bambini in terapia con PPI.
Fleishman N et al., J Pediatr Gastroenterol Nutr. 2020; doi: 10.1097/MPG.0000000000002690