17 novembre: Giornata mondiale della prematurità

779
Un bébé prématuré dort le 20 février 2003, dans une couveuse du service de néonatalogie de l'hôpital Robert Debré à Paris. Les grands prématurés sont adressés à cette unité de soins intensifs spécialisés, car la réanimation est particulièrement lourde et s'accompagne parfois de complications. Un prématuré est un enfant né avant la 37ème semaine (8 mois ou 259 jours) et dont toutes les grandes fonctions sont immatures (respiratoire, immunitaire, digestive). Il naît environ 44 000 enfants avant terme chaque année dans l'hexagone. La prématurité atteint ainsi 5,9 % des naissances en France. AFP PHOTO DIDIER PALLAGES

Le cure intensive mirate a garantire la sopravvivenza nei neonati pretermine, a supportare la ventilazione, ad assicurare l’apporto nutrizionale nel modo più adeguato, a proteggere dalle infezioni, non bastano più: è un nostro preciso impegno proteggere anche la relazione madre-bambino e la genitorialità. Il ricovero in Terapia Intensiva Neonatale (TIN) comporta il rischio di separazione tra il genitore e il bambino, che è aumentato nell’emergenza Covid-19, per esigenze cautelative di contenimento del contagio. Dobbiamo sostenere il più possibile la cosiddetta “Zero separation”, cioè garantire la vicinanza genitori-neonato, anche nel difficile periodo che stiamo vivendo.” Lo afferma il Presidente della Società Italiana di Neonatologia (SIN), Fabio Mosca, in occasione della Giornata Mondiale della Prematurità che come ogni anno si celebra il 17 novembre.

La SIN, già all’inizio della pandemia, insieme a Vivere Onlus Coordinamento delle Associazioni dei Genitori, ha supportato i reparti di Terapia Intensiva Neonatale con indicazioni volte a mantenere l’apertura H24 e a non rinunciare al contatto pelle a pelle, indicando le nuove regole da seguire per prevenire l’infezione da Coronavirus, come ad esempio l’utilizzo di mascherine, la corretta igiene delle mani, il triage con controllo della temperatura e check-list sulle condizioni di salute di genitori e nucleo familiare, consentendo sempre l’ingresso di un solo genitore alla volta per evitare sovraffollamento.

In Italia nascono ogni anno oltre 30.000 prematuri (il 7% del totale), cioè bambini che vengono al mondo prima della 37a settimana di età gestazionale (Fonte CeDAP 2017), dato che non sembra essersi modificato significativamente ad eccezione delle gravide che hanno contratto il Sars-Cov-2, in cui la prematurità ha avuto un’impennata, con il 19.7% di nascite pretermine, come è emerso dal Registro nazionale Covid-19 istituito dalla Società Italiana di Neonatologia (dati al 27 luglio 2020).

Tutte le ultime evidenze scientifiche documentano, invece, come la separazione precoce dal genitore costituisca uno stress per il bambino, con effetti negativi a breve e a lungo termine. “Sostenere la vicinanza dei genitori al neonato significa riconoscerne il ruolo non di visitatori, ma di capacità curante. Con un coinvolgimento precoce della famiglia si rafforzano quelle connessioni emotive fondamentali per lo sviluppo neuro cognitivo del bambino e si determinano effetti positivi sull’esito della salute neuro-comportamentale a distanza.  Lo stabilirsi di un legame relazionale precoce favorisce, inoltre, l’accettazione delle difficoltà presenti nel figlio ricoverato e contribuisce a creare le basi per accrescere la fiducia nelle proprie capacità genitorialispiega Mosca. “Il contatto pelle-a-pelle e l’allattamento al seno sono momenti essenziali per promuovere un sano sviluppo del neonato. Per questo ogni bambino ha il diritto di beneficiare sempre della presenza dei genitori”.

“In questo periodo di emergenza sanitaria lo sforzo deve essere teso a bilanciare la prevenzione e il contenimento della possibile infezione da Covid-19 con le esigenze assistenziali del neonato, garantendo il diritto di avere i genitori accanto e quello dei genitori di essere vicini al loro figlio. Questo è riconosciuto dalla Carta dei Diritti del Bambino nato Prematuro, riconosciuta dal Senato Italiano nel dicembre del 2010, che sottolinea che l’accesso al reparto, garantito ai genitori 24 ore su 24, è un aspetto ineludibile dell’assistenza al nato pretermine”, conclude il Presidente della SIN.

 

 Le iniziative della SIN

  • “Zero separation”: i genitori dei neonati prematuri non sono visitatori, ma parte integrante della cura. La Società Italiana di Neonatologia (SIN) sostiene la vicinanza in Terapia Intensiva Neonatale anche in epoca di Covid-19 
  • Troppe differenze nelle cure in Terapia Intensiva Neonatale, occorre unificare le procedure. La traduzione degli “Standards of Care” di EFCNI tra i progetti della SIN sulle nascite pretermine
  • L’Italia tutta in viola per i neonati prematuri: un abbraccio solidale “virtuale” unisce le regioni con un solo colore, in occasione della Giornata Mondiale della Prematurità. Monumenti ed ospedali illuminati e tante iniziative da Nord a Sud