La Lega del Filo d’Oro porta l’attenzione sull’isolamento aggravato dalla pandemia delle persone con disabilità

Il 10% della popolazione nel mondo vive con una disabilità o più di una, circa 650 milioni di persone. In Italia le stime parlano di 4.630.00. A sottolinearlo la Lega del Filo d’Oro, che in occasione della Giornata Internazionale della Disabilità (il 3 dicembre), ha richiamato l’attenzione sulle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali, a rischio di totale esclusione sociale ancora più in questo periodo, con le restrizioni per COVID-19.

Se le stime contano oltre 4 milioni e mezzo di persone con disabilità, una su cinque afferma di incontrare difficoltà importanti nelle azioni della vita di ogni giorno, come l’utilizzo del telefono, l’assunzione di farmaci, la gestione delle risorse economiche. E 190.000 hanno solo in parte o mancano della vista e dell’udito. La consapevolezza sulla condizione di sordocecità in Italia è appannaggio di 7 persone su 10 rispetto al sapere che questa condizione può presentarsi alla nascita o anche nel corso della vita, ma solo 1 su 3 è consapevole del fatto che si associa ad altre disabilità, cognitive o motorie, nel 60% dei casi. Numeri dietro i quali ci sono persone in cui la disabilità porta a un isolamento sociale, anche dagli affetti; persone che non vedono e non sentono, per la quali la pandemia da SARS-CoV-2 ha reso ancora più difficile il contatto e quindi la loro possibilità di comunicare.

L’associazione riporta come “la mancata piena attuazione della legge 107/2010, che riconosce la sordocecità come una disabilità unica e specifica, e il riconoscimento della Lis e della Lis Tattile, che ancora si fa attendere, escludono di fatto le persone sordocieche dalla vita quotidiana, negando loro il diritto di potersi avvalere, anche in caso di emergenza, del supporto di un interprete all’interno di un ospedale”. Le famiglie, da sole, hanno una carico enorme di fatica e di preoccupazione e le persone e i bambini che stanno seguendo percorsi riabilitativi rischiano di perdere i progressi che hanno ottenuto se non viene portata avanti l’attività dei centri diurni e dell’assistenza domiciliare. La Lega del Filo d’Oro auspica che le persone sordocieche possano rientrare nelle fasce di popolazione fragile che potranno essere vaccinate, quando arriverà il vaccino, dopo medici e operatori sanitari e sociali, date le loro necessità di comunicazione e inclusione.