Il Rapporto Nazionale OsMed riporta i dati del 2019, sovrapponibili al 2018, con l’Italia ancora fra i Paesi europei con livello superiore alla media

Quattro cittadini su 10, nel 2019, hanno ricevuto almeno una prescrizione di antibiotici nel regime convenzionale. L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha pubblicato a dicembre 2020 i numeri del Rapporto Nazionale OsMed (Osservatorio Nazionale sull’impiego dei Medicinali): Uso degli antibiotici in Italia. Rapporto nazionale anno 2019.

Rispetto all’anno precedente, nel 2019 appare stabile il consumo di questi farmaci (21,4DDD/1000 ab die); considerando l’assistenza convenzionata, fra il 2016 e il 2019 vi è stata una riduzione del 5,8%, che rimane comunque lontana dall’obiettivo di un calo dei consumi superiore al 10% fra 2016 e 2020, indicato dal Piano Nazionale Antibiotico-resistenza (PNCAR). Rispetto agli altri Paesi europei e al Regno Unito, attraverso l’analisi dei dati dell’European Surveillance of Antimicrobial Consumption Network, è stato visto che nel 2019 il consumo a carico sia del Servizio Sanitario Nazionale sia del cittadino è rimasto superiore alla media europea, con un ricorso maggiore ai macrolidi, lincosamici e penicilline. Il consumo ospedaliero appare invece allineato ai livelli degli altri Paesi considerati.

Focalizzando l’attenzione sui dati nella fascia pediatrica, l’utilizzo maggiore di antibiotici viene registrato nei primi 4 anni di vita (prevalenza d’uso 54,2% nei maschi e 51,6% nelle femmine) e nel 2019 il 40,9% dei bambini fra 0 e 13 anni di età ha ricevuto almeno una prescrizione di antibiotici sistemici; la prescrizione media per ogni bambino trattato era di 2,6 confezioni. Il numero maggiore di prescrizione, in un bambino su due, è stato fra i 2 e i 6 anni di età, con una riduzione importante nelle età successive. A livello geografico, il consumo è maggiore al Sud (superiore del 7% alla media nazionale).
La classe di antibiotici maggiormente gettonata è rappresentata dalle associazioni di penicilline (inibitori delle beta-lattamasi inclusi): 394 prescrizioni per 1000 bambini di penicilline associate a inibitori delle beta-lattamasi (soprattutto amoxicillina/acido clavulanico), più del doppio a confronto delle penicilline (soprattutto amoxicillina). A seguire vi sono le prescrizioni di macrolidi e cefalosporine.