Prosegue la prima campagna educativa digitale promossa dalla LICE, rivolta a insegnanti e studenti delle scuole elementari

Conoscere le epilessie e l’impatto che possono avere sul bambino, i fattori scatenanti, le manifestazioni cliniche, la diagnosi, la cura, cosa fare e cosa non fare nel caso ci si trovi di fronte a una crisi. La campagna educativa digitale A scuola di epilessia, quando la malattia ci chiede di sapere, promossa dalla Lega Italiana Contro l’Epilessia (LICE) prosegue le attività, con la piattaforma interattiva per docenti e studenti tra gli 8 e i 12 anni.

“Le epilessie rappresentano una condizione cronica che risente moltissimo dei pregiudizi e delle paure degli altri”, spiega Laura Tassi, Presidente della LICE. “Le maggiori difficoltà di inserimento scolastico, infatti, non derivano da un disturbo cognitivo del bambino che soffre di epilessia, ma dall’atteggiamento negativo dei compagni e addirittura degli insegnanti, impreparati a gestirla e che possono assumere nei suoi confronti comportamenti di scherno, di allontanamento e di mancata inclusione, aggiungendo disagio al disagio. Ecco perché conoscere le epilessie è un passo fondamentale per abbattere barriere e sconfiggere inutili paure”.

La piattaforma, partita nel 2019, ha già raggiunto più di 25.000 studenti in oltre 400 scuole, mentre sono 500 gli insegnanti iscritti e quasi 700 i download degli strumenti disponibili. Per l’anno scolastico 2020-2021 i nuovi docenti iscritti sono 199 e le scuole raggiunte 129, con l’obiettivo, attraverso un linguaggio semplice e l’interazione con personaggi animati che possano coinvolgere gli studenti più giovani, di contrastare i luoghi comuni, lo stigma, il pregiudizio.

“Esistono e sopravvivono ancora troppi falsi miti e luoghi comuni quando si parla di epilessia, soprattutto su cosa fare quando si assista ad una crisi convulsiva, e quanto avvenuto durante la recente partita di Serie B tra Ascoli e Salernitana, ampiamente pubblicizzato attraverso i media, lo testimonia”, racconta Oriano Mecarelli, Past President della LICE. “In quel caso ad un calciatore, colpito secondo le notizie di stampa da una crisi, sono state applicate manovre di pronto soccorso riportate come ‘salvavita’ e consistenti soprattutto nell’apertura forzata della bocca per ‘tirare fuori la lingua’: esattamente quello che non bisognerebbe mai fare durante una crisi di tipo convulsivo! Per questo è assolutamente importante, anche per i giovani studenti, poter accedere a strumenti di formazione e conoscenza”.

La LICE segnala come la mancanza di conoscenze sull’epilessia sia ancora importante nell’ambiente scolastico: secondo un’indagine condotta dalla LICE stessa nei plessi scolastici italiani, più di 6 insegnanti su 10 non conoscono le regole da seguire in caso si trovassero di fronte a un bambino con una crisi epilettica, e ci sono ancora tanti pregiudizi sugli ostacoli che l’epilessia pone alla vita quotidiana, alle attività sociali, al rendimento scolastico.