La SIN sottolinea l’importanza della prevenzione delle patologie oculari con controlli fin dalla nascita

Intercettare precocemente le patologie oculari per intervenire in modo tempestivo. La Società Italiana di Neonatologia (SIN) richiama l’attenzione sull’importanza degli screening visivi, da effettuare fin dalla nascita, come afferma il Presidente Luigi Orfeo: “La prevenzione deve avvenire già alla nascita, periodo in cui possono essere presenti diverse patologie oculari potenzialmente invalidanti che oggi sono intercettate tempestivamente dagli screening visivi neonatali, garantiti a tutti i bambini che nascono nel nostro Paese, grazie all’aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza (Lea) nel 2017”.

Nelle prime settimane di vita lo screening visivo con il test del riflesso rosso dà la possibilità di prevenire alcune forme di ipovisione e cecità, segnalando la presenza di condizioni su cui intervenire rapidamente come la cataratta congenita che, riporta la SIN, interessa da 1 a 6 su 10.000 nati vivi ed è una delle principali cause di cecità nell’infanzia. Un’altra patologia oculare segnalata come frequente è il glaucoma congenito (incidenza di 1 su 10.000 nati vivi), mentre il retinoblastoma (incidenza di 1 su 15.000-20.000 nati vivi) rappresenta una patologia oculare che può non esserci alla nascita ma comparire nei primi mesi di vita e può avere una prognosi sfavorevole.

“Il test del riflesso rosso è eseguito dal neonatologo nei primi giorni di vita e successivamente dal pediatra ai bilanci di salute. È un valido screening per la precoce individuazione delle anomalie oculari in epoca infantile, non è assolutamente invasivo per il bambino e dura pochi minuti. In caso di risultato dubbio, si renderà necessaria la valutazione oculistica specialistica per diagnosticare una eventuale patologia”, spiega ancora Luigi Orfeo.

Campanelli di allarme

La SIN sottolinea alcuni campanelli di allarme cui è importante prestare attenzione durante lo sviluppo del bambino, al fine di identificare precocemente alcune delle anomalie di sviluppo oculare: per esempio, se entro i 3 mesi di età non sa mantenere una fissazione stabile, o se compaiono nistagmo o movimenti rotatori di esplorazione dello spazio senza finalità (movimenti di ricerca), o strabismo dopo i 6-9 mesi di vita viene indicato di effettuare una visita oculistica e ortottica. Inoltre, è indicata una visita oculistica entro i primissimi mesi di vita in caso di familiarità per alcune patologie oculari congenite come cataratta e glaucoma congenito, strabismo o ambliopia nei genitori o nei fratelli maggiori.

“Un’altra importante patologia oculare è la retinopatia della prematurità (ROP), che colpisce i neonati prematuri, soprattutto di età gestazionale inferiore a 31 settimane e/o con un peso inferiore a 1500 grammi. La sua incidenza è progressivamente aumentata negli anni, in conseguenza della maggiore sopravvivenza dei neonati estremamente pretermine. Ma, grazie alla tecnologia, in continua evoluzione, anche la capacità diagnostica si è notevolmente ampliata, con una ricaduta positiva sulla gestione terapeutica e sul follow-up della malattia”, conclude il Presidente della SIN.