Il presidente della SIPPS sottolinea come la vaccinazione contro SARS-CoV-2 rappresenti l’unica prevenzione e sia uno strumento sicuro

Con settembre ha inizio la scuola e si parla dei diversi aspetti organizzativi per far sì che quest’anno le lezioni possano essere in presenza e sia allontanato lo spettro della didattica a distanza che ha caratterizzato il sistema scolastico per tanti mesi. Temi di discussione e confronto sono il green pass obbligatorio per insegnanti e personale, mascherine dai 6 anni di età, organizzazione delle attività considerando studenti vaccinati o chi non può usare mascherine per patologie o disabilità e così via. Afferma sulle vaccinazioni Giuseppe Di Mauro, presidente della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS): “Io renderei obbligatorio il vaccino anti Covid-19 per tutti gli adolescenti e quanto prima pure per i bambini under 12, quando sarà disponibile il vaccino anche per loro, perché è l’unico vero strumento di prevenzione primaria contro questo virus”.

Il presidente della SIPPS prosegue ricordando un precedente: “Non sarebbe la prima volta, nel 2017 con coraggio scientifico l’allora ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, rese obbligatoria la vaccinazione tetravalente anti-morbillo, anti-parotite, anti-rosolia e anti-varicella poiché il calo delle coperture fece scattare l’allarme di un possibile ritorno di nuove epidemie”, dice, e aggiunge: “Così come i medici devono vaccinarsi anche i docenti dovranno farlo, perché sono a contatto con la popolazione. Lo stesso discorso dovrebbe essere esteso a chi lavora nei supermercati e in generale a chiunque sia a contatto con le persone: tutti devono vaccinarsi”.

Importante il ruolo della comunicazione, di una informazione e confronto con i genitori: “Dobbiamo vincere le esitazioni attivando uno scambio importante con i genitori e gli adolescenti, per sfatare le false credenze. Il vaccino a m-RNA non è sperimentale, parliamo di una tecnologia usata da oltre 20 anni con ottimi risultati ed effetti collaterali minimali”, prosegue il presidente della SIPPS, che riporta come non siano noti i possibili effetti a distanza collegati al contagio da parte di questo virus. “Ad esempio, il virus sinciziale spiana la strada all’asma in età adulta. Tutti i virus possono avere a medio e lungo termine effetti e complicazioni, in particolare nei bambini”.

Un altro aspetto ricordato dalla SIPPS è la didattica a distanza (Dad) e gli effetti che ha determinato sulle giovani generazioni: “Due anni di Dad hanno creato danni pedagogici e psicologici enormi in bambini e adolescenti. Sono anni persi”, ammonisce ancora Giuseppe Di Mauro. “Restiamo fiduciosi sul progetto elaborato dall’Istituto Superiore di Sanità relativo alla somministrazione dei tamponi salivari nelle scuole sentinella di primo e secondo grado, perché questi test rapidi restano un importante strumento per il tracciamento. Va tuttavia ancora definita la gestione dei cluster una volta trovati dei positivi in una scuola”.