Nella settimana dedicata all’allattamento viene sottolineata la responsabilità di tutti nel sostenere le mamme e la possibilità dei bambini di nutrirsi col latte materno
Una diffusione del 50% negli ultimi 40 anni dell’allattamento esclusivo, che significa una stima di 900 milioni di bambini nel mondo che hanno potuto godere dei benefici di tale nutrimento in termini di sopravvivenza, crescita e sviluppo. Un dato positivo fornito dall’UNICEF in occasione della Settimana Mondiale per l’Allattamento Materno (SAM, 1-7 ottobre), ma accompagnato alla segnalazione forte di quello che ancora manca: i tassi di allattamento sono ancora troppo bassi in molti Paesi, meno di un bambino su due (44%) è allattato esclusivamente al seno nei primi sei mesi di vita, con l’obiettivo del 50% entro il 2025 ancora lontano, e sempre meno della metà dei neonati è allattato nelle prime ore di vita.
Impegni da mantenere
L’UNICEF ricorda come l’allattamento salvi vite e protegga i bambini da infezioni mortali: sostenendo le mamme ad allattare si potrebbero evitare quasi un episodio di diarrea su due e un’infezione respiratoria su tre. Quest’anno il tema della settimana dedicata è ‘Proteggere l’allattamento: una responsabilità da condividere’, a richiamare tutti affinché venga data la priorità ad ambienti che lo favoriscano e aiutino le mamme e i bambini. Fra gli impegni da portare avanti l’UNICEF ricorda quello di assicurare che il Codice Internazionale sulla Commercializzazione dei Sostituti del Latte Materno sia pienamente implementato da governi, operatori e operatrici sanitari e industria alimentare, che il personale sanitario abbia le risorse e le informazioni necessarie per supportare in modo efficace le madri ad allattare, che i datori di lavoro garantiscano alle donne il tempo e lo spazio di cui hanno bisogno per allattare.
Uno scudo contro le infezioni
In occasione della SAM, la Società Italiana di Neonatologia (SIN) sottolinea come il latte materno rappresenti uno scudo anche contro la pandemia da SARS-CoV-2, con gli anticorpi trasmessi dalla madre al neonato durante l’allattamento, a seguito dell’infezione naturale o della vaccinazione. La SIN ricorda come il latte materno rappresenti “Un farmaco salvavita per i neonati prematuri, il nutrimento ideale per crescere e svilupparsi in salute” e come tra i suoi benefici vi sia la protezione dalle infezioni con il passaggio di immunoglobuline e fattori bioattivi.
“La promozione dell’allattamento deve essere un percorso virtuoso che inizia in ospedale, ma che poi prosegue nel primo anno di vita, mettendo il neonato al centro delle scelte politiche e istituzionali, per creare e incentivare condizioni che permettano alle mamme di continuare ad allattare anche dopo i primi mesi”, afferma Fabio Mosca, presidente della SIN, e conclude: “Possono e devono farlo sin da subito, senza paure infondate sulla vaccinazione anti-Covid ma, anzi, con uno sprone in più: la protezione per i loro piccoli che non possono ancora vaccinarsi”.