Politiche drastiche per la riduzione dell’inquinamento atmosferico: la richiesta ai governi di 100 società scientifiche italiane e internazionali

Una dichiarazione a sostegno delle nuove linee guida dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) in tema di inquinamento, qualità dell’aria (Air Quality Guidelines, AQGs WHO): esperti di salute, scienziati e gruppi rappresentativi dei pazienti si uniscono per sollecitare i governi affinché mettano in atto politiche di riduzione dell’inquinamento atmosferico, per la salute di tutti.

Si tratta di un’iniziativa con a guida l’International Society of Environmental Epidemiology (ISEE) e l’European Respiratory Society (ERS), sottoscritta da più di 40 società mediche e scientifiche di tutto il mondo, e in particolare da ben nove società scientifiche italiane di epidemiologia, pneumologia, immunologia, neurologia e pediatria: Associazione Italiana Allergologi e Immunologi Territoriali e Ospedalieri, Associazione Culturale Pediatri, Associazione Italiana di Epidemiologia, Associazione Italiana Ictus, Società Italiana Allergologia, Asma e Immunologia Clinica, Società Italiana di neurologia, Società Italiana per le Malattie Respiratorie Infantili, Società Italiana di Pediatria, Rete Italiana Ambiente e Salute.

Le nuove linee guida dell’OMS dovrebbero essere seguite dai governi nell’adottare politiche efficaci per la qualità dell’aria e la riduzione delle emissioni a livello globale. L’inquinamento atmosferico, riporta il comunicato, si posiziona al quarto posto tra i principali fattori di rischio per le malattie e la mortalità globale, e al primo tra i fattori di rischio non individuali. All’inquinamento sono collegate le principali malattie polmonari e cardiache, il diabete, il cancro, la mortalità infantile; vi sono effetti negativi su gravidanza, sviluppo cognitivo nei bambini, demenza e salute mentale, e pensando ai mesi di pandemia, aumento del rischio di morte per COVID-19.

“Tutti beneficeranno della riduzione dell’inquinamento atmosferico, e tutti dovrebbero contribuire alla sua riduzione, a partire da chi ha la responsabilità di elaborare le scelte politiche”, afferma Lucia Bisceglia, presidente dell’Associazione Italiana di Epidemiologia, che ammonisce: “Occorre un cambio di paradigma, però, non basta limitarsi a fissare nuovi limiti agli inquinanti, dall’abbandono dei combustibili fossili, alla riduzione della dipendenza dall’auto, riducendo i viaggi in auto e in aereo, cambiando le pratiche agricole e i comportamenti di consumo energetico; sono necessarie politiche ambiziose in tutti i settori per raggiungere ovunque una riduzione dell’inquinamento atmosferico. Deve essere sottolineato che una strategia complessiva di riduzione dell’inquinamento atmosferico, non ulteriormente rinviabile, si accompagna a molteplici ricadute positive, non solo in termini di riduzione di gas serra: promuovendo città più sostenibili, incentivando l’aumento del trasporto pubblico, della mobilità attiva e delle aree verdi, si incoraggia l’adozione di comportamenti e stili di vita salutari, in modo equo e inclusivo. Le nuove linee guida sono un monito per i politici e per tutti noi, ma anche una preziosa opportunità di cambiamento: è questo il momento di agire per creare un ambiente e un pianeta sano”.

Si unisce Carla Ancona, responsabile della Rete Italiana Ambiente e Salute con la promozione del Ministero della Salute: “Le nuove linee guida dell’OMS rendono molto chiaro che anche bassi livelli di inquinamento atmosferico sono pericolosi e fanno ammalare le persone. Per affrontare gli effetti sulla salute dell’inquinamento atmosferico, sono necessarie azioni coraggiose sulla qualità dell’aria a tutti i livelli (nazionale, regionale, locale) e in tutti i settori (trasporti, energia, industria, agricoltura, residenziale). Abbiamo bisogno di ripensare a come possiamo ridurre efficacemente il carico di malattia dovuto all’inquinamento atmosferico. La dichiarazione congiunta della società scientifiche suggerisce una direzione concreta verso cui la legislazione dovrebbe muoversi senza ulteriori indugi”.

Le linee guida dell’OMS sottolineano come i danni per la salute si verifichino anche con bassi livelli di esposizione, non ci sia un livello di inquinamento atmosferico considerato sicuro, e la dichiarazione congiunta sottolinea i diversi punti su cui i governi devono agire, senza aspettare oltre, con coraggio. “La pubblicazione dell’OMS invia un messaggio inequivocabile ai responsabili politici”, dice ancora Lucia Bisceglia, “un grande impegno della comunità scientifica ha consegnato evidenze solide e chiarissime, che – il prima possibile – devono essere trasferite in azioni concrete per la riduzione dell’inquinamento atmosferico”.