Arriva la prima classificazione dell’OMS specifica per le neoplasie dei bambini, cui ha collaborato l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù

Tipologia, cause, terapia. I tumori in età infantile sono diversi da quelli in età adulta, e dopo un lavoro di classificazione durato oltre un anno sarà disponibile la prima classificazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) dei tumori pediatrici.

La classificazione è stata realizzata dall’Agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro (IARC), espressione dell’OMS e vi hanno partecipato la struttura di Anatomia patologica dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e diverse istituzioni europee e degli Stati Uniti. Sulla rivista dell’Associazione americana per la ricerca sul cancro Cancer Discovery sono state pubblicate a metà dicembre le anticipazioni dei risultati di tale classificazione.

Fino a oggi i tumori in età pediatrica erano uniti a quelli dell’adulto nella trattazione degli organi specifici nella pubblicazione della Classificazione dei Tumori, più conosciuti come libri blu dove si trova la catalogazione più aggiornata dei tumori per ogni sistema di organi. Da gennaio 2022, come parte della quinta edizione della classificazione generale, sarà ora disponibile la prima Classificazione OMS dei tumori pediatrici, con la trattazione delle patologie tumorali che possono verificarsi nell’infanzia e nell’adolescenza. “Una prospettiva complessiva deve considerare un tumore infantile non solo come malattia di un organo, ma come malattia di un organo nel contesto di un organismo in via di sviluppo”, ha infatti spiegato afferma Rita Alaggio, responsabile di Anatomia patologica del Bambino Gesù e una dei 5 esperti del Gruppo di coordinamento editoriale internazionale che ha curato la classificazione. Il lavoro dei medici di Anatomia patologica del Bambino Gesù, insieme a quelli dell’Area di Oncoematologia, si è concentrato in particolare sulla classificazione dei tumori ematolinfoidi (leucemie e linfomi) e dei tessuti molli.

Diagnosi e trattamento mirati

La nuova classificazione dell’OMS dei tumori in età pediatrica offre un quadro aggiornato e di supporto alla pratica diagnostica anatomopatologica dei tumori pediatrici. “È importante per il riconoscimento delle peculiarità nella diagnosi e nel trattamento dei tumori pediatrici. L’auspicio è che favorisca, tra l’altro, la formazione di anatomopatologi in ambito pediatrico, una specializzazione che oggi esiste solo in alcuni Paesi”, commenta ancora Rita Alaggio, sottolineando come l’integrazione degli aspetti microscopici e molecolari del tumore nella diagnosi, con indicatori prognostici e predittivi di risposta alla terapia, sia “fondamentale per risparmiare al bambino in cura gli effetti collaterali del trattamento e aumentare la qualità della sua vita futura”.

Non viene dimenticata l’importanza di una classificazione che sia utilizzabile ovunque nel mondo, anche laddove vi sia carenza di risorse, e vengono riportati criteri diagnostici di base, indipendentemente dall’utilizzo di metodiche molecolari ad alto costo. In ogni caso il desiderio è “che in futuro vengano sviluppati test molecolari a prezzi accessibili, e reti di supporto per assicurare anche a questi paesi diagnosi basate su criteri imparziali e riproducibili, con un aumento della precisione diagnostica”, dice ancora Rita Aleggio.

Rispetto, infine, alle necessità di aggiornamento, conclude Rita Aleggio, “l’OMS ha implementato meccanismi per aggiornare aspetti specifici delle classificazioni tra le diverse edizioni”, oltre al fatto che le classificazioni dei tumori saranno “in un formato online dove potranno anche essere aggiornate in tempo reale”.