Nuovi progetti e ricerche per migliorare sempre più le possibilità in campo oncologico

Trovare nuove terapie e migliorare sempre più le possibilità offerte a fronte di una diagnosi di tumore nei bambini, ambito in cui c’è ancora bisogno di tanta ricerca e di continuare a fare passi in avanti. E in occasione della Giornata Mondiale contro il Cancro Infantile (in data 15 febbraio) Antonio Ruggiero, direttore UO di Oncologia Pediatrica del Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, ha annunciato l’avvio di una nuova area di ricerca della Fondazione per l’Oncologia Pediatrica (FOP) da lui presieduta; fondazione istituita nel 1994 su iniziativa di Banca d’Italia, scesa in campo in prima persona nella figura del Governatore Ignazio Visco (nella foto), che è andato a trovare i bambini ricoverati.

La Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, riporta come, in base agli ultimi dati, in Italia ogni anno, in media, vi siano nuove diagnosi di tumore in 1400-1500 bambini fino a 14 anni e in 600-700 adolescenti fino ai 18 anni; quelli pediatrici più frequenti sono le leucemie e i tumori cerebrali, e per i tumori del sistema nervoso, nonostante i progressi chirurgici, radioterapici e farmacologici (oltre il 70% dei bambini sopravvive oltre 5 anni), c’è ancora molto da fare e da investire in ricerca per trovare terapie sempre più efficaci e con sempre meno effetti collaterali.

La nuova area di ricerca annunciata è finalizzata all’individuazione di nuovi bersagli terapeutici e al proof of concept di farmaci già disponibili o che a seguito del loro ‘riposizionamento’ si dimostrino attivi nei tumori infantili. È prevista una fase preclinica, che comprende colture cellulari, sperimentazione nei topi xenograft, studi di farmacodinamica e farmacocinetica, seguita dagli studi clinici di fase 1 e 2.

“Questo percorso ricalca l’iter che porta alla compilazione del dossier investigativo di un qualsiasi farmaco sia nuovo che sperimentato per una nuova indicazione (‘riposizionato’) ed è il presupposto per arrivare poi agli studi clinici”, racconta Antonio Ruggiero. “Oggi siamo in grado di affrontare in-house tutto questo percorso di ricerca, grazie alle facilities ‘omiche’ del G-Step, il parco tecnologico del nostro IRCCS. Il fine di questo processo è quello di individuare nuovi target terapeutici, sperimentare la validità di nuovi farmaci, ma anche di studiare molecole già sul mercato per altre indicazioni (ad esempio, il mebendazolo, un anti-elmintico, o alcuni farmaci anti-psicotici), per valutarne l’efficacia anti-tumorale sulla base di dati sperimentali recenti. Tutto sarà focalizzato, in particolare, sugli istotipi che a oggi hanno ancora basse possibilità di guarigione (tumori del tronco-encefalo, ependimomi)”.

Il progetto avrà una durata di tre anni; coinvolge l’UO di Neurochirurgia Infantile, diretta da Gianpiero Tamburrini e verrà condotto in collaborazione con l’Istituto di Farmacologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore campus di Roma, diretto da Pierluigi Navarra.