Uno studio dell’ISS in collaborazione con l’Ospedale pediatrico Bambino Gesù conferma che l’unica strada per prevenire l’infezione e le sue possibili complicanze è il vaccino
Per prevenire l’infezione naturale e con essa la possibile insorgenza di complicanze come la PanEncefalite Sclerosante Subacuta (PESS) l’unico rimedio è rappresentato dalla vaccinazione contro il morbillo. È quanto confermato da uno studio pubblicato sulla rivista Viruses, realizzato dai ricercatori del Laboratorio Nazionale di Riferimento per il morbillo e la rosolia dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) in collaborazione con l’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma.
La ricerca pubblicata riporta il monitoraggio di quattro casi (tutti maschi) di PESS insorta a distanza di anni dal morbillo. Un bambino che aveva avuto il morbillo a 3 anni, quando aveva fatto solo una prima dose di vaccino (che protegge il 95% degli immunizzati), ha presentato la PESS dopo più di 12 anni; invece, gli altri tre bambini hanno manifestato la PESS a distanza minore (3-5 anni) dall’infezione naturale con il virus del morbillo, che era stato trasmesso loro tra i 14 giorni e gli 11 mesi di vita, nel periodo cioè antecedente la possibilità di vaccinazione (programmata dai 12 mesi di vita).
Nella PESS i nervi e il tessuto cerebrale degenerano progressivamente e di solito l’esito è mortale. La sua incidenza (maggiore se il morbillo è contratto a meno di un anno di età) nel mondo è variabile, da circa 0,2 a 40 casi per milione di popolazione all’anno, con una riduzione dell’82-96% nei Paesi che hanno raggiunto una maggiore copertura vaccinale, in particolare dal 2000 al 2016.
Per arrivare all’eliminazione del morbillo la copertura vaccinale deve superare il 95% con due dosi di vaccino. Negli ultimi anni, nonostante il Piano d’azione globale sui vaccini approvato dall’OMS, la situazione è peggiorata con un aumento di casi di morbillo nel 2019 (120 per milione) e l’ISS riporta come uno studio presentato ad aprile al Congresso Europeo di Microbiologia Clinica e Malattie Infettive (ESCMID 2022) indica in Europa una copertura media della vaccinazione contro il morbillo del 91%.
“Oggi sappiamo che la pandemia di COVID-19 ha messo a dura prova i sistemi sanitari di tutti i Paesi e ha causato un abbassamento delle coperture vaccinali per numerose malattie prevenibili da vaccino, incluso il morbillo. Quindi, ora più che mai, è necessario sostenere il raggiungimento delle coperture vaccinali affinché non debba più morire nessun bambino a causa della mancata vaccinazione”, ha ammonito Fabio Magurano, responsabile di MoRoNet, rete nazionale appartenente all’European Measles and Rubella Laboratory Network (LabNet) dell’OMS.