Donato dall’Istituto Ganassini a Fondazione Buzzi un nuovo ecografo all’avanguardia nella diagnostica

Un nuovo ecografo, di ultima generazione, permetterà all’unità di Diagnosi Prenatale e Terapia Fetale dell’Ospedale Buzzi di Milano di individuare precocemente i casi a rischio, analizzare la complessità dell’anomalia eventualmente riscontrata e seguire nel tempo l’evoluzione delle varie complicanze. Lo strumento, inaugurato il 27 settembre, è stato donato a Fondazione Buzzi dall’Istituto Ganassini.

“Nel 10% delle gravidanze gemellari originate da un singolo zigote, la condivisione di una stessa circolazione placentare da parte di entrambi i gemelli può portare allo sviluppo della sindrome da trasfusione feto fetale che, se non trattata, può avere un esito infausto”, spiega Mariano Lanna, Responsabile di Medicina e Chirurgia Fetale dell’Ospedale V. Buzzi. “La terapia in utero ha lo scopo di modificare la prognosi di tale patologia e consentire la nascita, ad epoche gestazionali adeguate, di neonati a minor rischio di complicanze”.

Aggiunge Irene Cetin, Direttore/Responsabile Ostetricia, Ginecologia e Neonatologia Ospedale V. Buzzi: “Ad oggi, sono state eseguite più di 500 procedure di questo tipo sui gemelli e oltre 200 trattamenti su feti singoli per altre patologie gravi che possono comparire durante la vita in utero, come l’anemia fetale, il versamento pleurico o le ostruzioni delle vie urinarie”.

L’unità di Diagnosi Prenatale e Terapia Fetale dell’Ospedale Buzzi di Milano è un centro di riferimento nazionale per la gestione delle gravidanze gemellari complicate e per la terapia di patologie fetali dal 2004. In quell’anno era stato effettuato dal prof. Nicolini un intervento di separazione delle circolazioni placentari di gemelli monocoriali durante la vita intrauterina, il primo in Italia.