Presentato l’accordo l’adozione gratuita dei bambini oncologici assistiti da AIEOP da parte degli specialisti aderenti al SUSO

Il progetto di chiama “Sorridi in prevenzione” ed è stato illustrato da Arcangelo Prete, presidente dell’Associazione Italiana Ematologia e Oncologia Pediatrica (AIEOP), e Pietro Di Michele, in rappresentanza del Sindacato Unitario Specialità Ortognatodonzia (SUSO), in occasione del 47esimo Congresso Nazionale dell’AIEOP, svoltosi in presenza a Torino e conclusosi il 12 ottobre. In Italia vi sono 49 centri affiliati all’AIEOP e circa 750 soci operatori sanitari: l’obiettivo principale è la promozione delle attività di ricerca e cura nel campo dell’ematologia e oncologia pediatrica.

I bambini con tumore sottoposti alla radio e alla chemioterapia sono soggetti in tempi brevi a complicanze a carico del cavo orale. Inoltre possono essere difficili l’alimentazione e la deglutizione e il quadro orale può essere ulteriormente complicato in presenza di una igiene orale inadeguata o di una malocclusione dentoscheletrica non trattata in modo corretto.

“Uno dei principali obiettivi dell’AIEOP è la qualità di vita dei pazienti pediatrici. La collaborazione avviata con il SUSO si colloca in questo filone, perché una corretta igiene orale durante le terapie ridurrà l’incidenza di infezioni dalle mucose e, a fine cura, gli effetti della chemio o radioterapia”, ha detto Arcangelo Prete.

L’accordo presentato prevede l’adozione gratuita di un bambino oncologico assistito da AIEOP sia nella fase di malattia attiva sia durante il follow up di circa tre anni. Verranno inoltre effettuate sedute di igiene orale e ablazione del tartaro, lezioni di igiene e motivazione alle cure, trattamento topico in caso di gengiviti o mucositi e, laddove necessario, cure di conservativa su denti sia in dentizione decidua che definitiva.

“La partnership con l’AIEOP si inserisce nell’attenzione che il SUSO da anni presta a impellenti problematiche sociosanitarie. Ci consentirà inoltre di sviluppare approcci innovativi e adattati a bambini particolarmente fragili”, conclude Pietro Di Michele.