Dopo i primi casi nel Regno Unito, proseguono le segnalazioni e la raccolta dei dati di queste forme la cui causa resta ancora sconosciuta

Al 29 settembre sono 555 i casi, di cui 6 mortali, che sono stati segnalati di epatite acuta a eziologia sconosciuta in bambini e ragazzi di età pari o inferiore a 16 anni. A riportarlo è il sistema di sorveglianza europea (TESSy) nel rapporto ECDC-OMS Europa. In tre casi su quattro (75,9%) si tratta di bimbi piccoli con meno di 5 anni. Tutti i casi sono stati classificati come “probabili” (età minore o uguale a 16 anni, con epatite acuta con test negativo ai virus dell’epatite A, B, C, D, E e con AST o ALT superiore a 500 U/L, dal 1° ottobre 2021) e nessuno come correlato epidemiologicamente. In Italia in totale i casi “probabili” riportati sono 45 e di questi sono stati ricoverati in 39.

È risultata positiva circa la metà dei casi testati per adenovirus (53,1%, 231 su 435 casi). Considerando SARS-CoV-2, la valutazione con PCR è risultata positiva nel 10,3% (39 casi su 378 testati), mentre quella sierologica effettuata su 106 casi è risultata positiva nel 63,2% (67 casi). Infine, l’88,7% dei casi di cui vi erano i dati sulla vaccinazione COVID-19 non era vaccinato (141 su 159 casi).

La causa di queste epatiti rimane ancora sconosciuta. Quella al momento ritenuta più probabile è un’origine infettiva, e da adenovirus, ma manca una conferma definitiva. Potrebbe essere una nuova variante o una già in circolazione che colpisce i più piccoli e non protetti dal punto di vista immunologico per una minore diffusione del virus durante la pandemia da COVID-19. Il contatto ravvicinato con una persona infetta rimane al momento considerato la via di trasmissione più probabile e vengono comunque raccomandate misure di buona pratica igienica generale.

Prosegue l’indicazione a segnalare ogni caso sospetto sulle piattaforme europee (EpiPulse – European surveillance portal for infectious diseases ed EWRS Early Warning and Response System); il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) sta inoltre monitorando in collaborazione con gli Stati UE/SEE, mentre l’Organizzazione Mondiale della Sanità con gli Stati membri per casi con profili simili. In Italia è attiva la sorveglianza gestita dal Network Italiano di Epidemic Intelligence (circolare del Ministero della Salute n. 0047345 del 19 ottobre 2021). È inoltre attiva la rete SEIEVA (Sistema epidemiologico integrato delle epatiti virali acute), già attiva presso l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) in coordinamento con i referenti territoriali, per la raccolta dei dati epidemiologici e clinici delle epatiti acute, trasmessi al Ministero della Salute; infine, all’ISS è attiva la sorveglianza genomica SARS-CoV-2 per condividere i dati di sequenziamento dei ceppi di questo virus dei casi in cui dovesse essere confermata questa infezione. Viene rinnovata da parte del Ministero della Salute la richiesta di segnalazione di ogni caso che risponda alle definizioni e le raccomandazioni specifiche per le Regioni e Province Autonome e per i medici.