Disponibile il rapporto finale della prima edizione della Sorveglianza Bambini 0-2 anni promossa dal Ministero della Salute e coordinata dall’Istituto Superiore di Sanità

Raccogliere informazioni su determinanti di salute del bambino o della bambina da prima del concepimento fino ai due anni di vita. Questa la finalità della Sorveglianza Bambini 0-2 anni, di cui è online il rapporto finale dell’indagine 2018-2019, che si propone sulla base di quanto raccolto di produrre indicatori per confronti territoriali e intertemporali e per elaborare interventi di promozione della salute psico-fisica nei primi 1000 giorni di vita.

Promossa dal Ministero della Salute e coordinata dall’Istituto Superiore di Sanità, l’indagine è stata effettuata nel periodo tra dicembre 2018 e aprile 2019, su un campione di quasi 30.000 madri in 11 regioni aderenti (Piemonte, Valle d’Aosta, Provincia Autonoma di Trento, Marche, Lazio, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna) e un tasso di partecipazione superiore al 95%.

I determinanti presi in esame erano: assunzione di acido folico in epoca periconcezionale; consumo di tabacco e di bevande alcoliche in gravidanza e in allattamento; allattamento; lettura precoce in famiglia; esposizione dei bambini/bambine a schermi (televisione, computer, tablet o cellulare); posizione in culla; intenzioni vaccinali; sicurezza in casa e in auto. Sono poi state considerate le variabili socioeconomiche al fine di rilevare la presenza di diseguaglianze sia territoriali sia tra diversi sottogruppi di popolazione e individuare quelli maggiormente esposti ai fattori di rischio.

Qualche risultato

Oltre nove mamme su dieci hanno detto di aver assunto acido folico, ma solo una parte contenuta lo ha fatto in modo corretto (da prima del concepimento fino al terzo mese di gravidanza); il 6,2% ha affermato di aver fumato e il 19,7% aver consumato bevande alcoliche almeno 1-2 volte al mese, durante il periodo della gravidanza. Vi erano variazioni tra le Regioni e in base al livello di istruzione, economico e all’essere nate in Italia o all’estero.

Per quanto riguarda gli indicatori dopo la nascita, il 23,7% dei bambini e bambine è risultato essere allattato in maniera esclusiva a 4-5 mesi di età e il 31,3% continuava a ricevere latte materno a 12-15 mesi, con valori più bassi nelle regioni del sud.

Sul tema lettura precoce è stato riportato che al 44,7% dei bimbi e bimbe nella fascia di età 6-12 mesi non sono stati letti libri nella settimana precedente l’intervista mentre il 15,5% è stato esposto a lettura tutti i giorni della settimana. Sempre in questa fascia di età, la quota mai esposta a lettura varia tra il 17,7% in Valle d’Aosta e il 53,9% in Sicilia. Dopo l’anno di età, si riduce il numero di coloro cui non è mai stato letto un libro durante la settimana precedente l’intervista, con una percentuale che risulta essere complessivamente pari al 34,7% (9,5% in Valle d’Aosta, 43,6% in Puglia), e cresce il numero di quelli cui viene letto ogni giorno, 21,6% (14,1% in Puglia, 43,6% in Valle d’Aosta). Quote più alte di coloro a cui non è mai stato letto un libro nella settimana precedente l’intervista erano ovunque tra le mamme meno istruite e tra quelle con difficoltà economiche e, con l’eccezione della Sardegna, tra quelle nate all’estero.

Sotto i 6 mesi di età il 34,3% passa del tempo davanti a schermi (televisione, computer, tablet o telefoni cellulari) con un’esposizione che aumenta con l’età, arrivando sopra l’anno a 1-2 ore ogni giorno con variazioni regionali tra il 15,3% nella PA di Trento e il 45,8% in Basilicata.

La posizione nel sonno a pancia in su viene seguita dal 64,1% delle mamme (con percentuali tendenzialmente più alte al Nord); spesso il bimbo o bimba viene posizionato di lato, soprattutto nelle Regioni del Sud e nel Lazio.

Sul tema vaccinazioni, l’80,5% delle intervistate ha detto di volerle effettuare tutte, sia obbligatorie sia raccomandate (variazioni dal 71,5% nelle Marche all’88,9% in Calabria).

Per quanto riguarda gli incidenti domestici, Il 6,3% delle mamme con figli di meno 6 mesi ha dichiarato di essersi rivolto al personale sanitario per tali situazioni (cadute, ferite, ustioni, ingestione di sostanza nocive ecc.), percentuale che sale con l’età arrivando al 19,8% superato l’anno.

Infine, il 14,8% delle mamme di bimbi con meno di 6 mesi ha riportato difficoltà nel farlo stare seduto e allacciato al seggiolino, il 30,6% nell’età 6-12 mesi e 34,2% dopo l’anno. Con l’eccezione di alcune Regioni, vengono riportate difficoltà maggiori tra le mamme più istruite e quelle nate in Italia, e percentuali leggermente più alte in quelle con difficoltà economiche.