Presentato dall’Unicef Italia il primo rapporto statistico sul lavoro minorile in Italia, con i dati su rischi, infortuni e sicurezza

Il numero dei lavoratori minorenni è cresciuto dal 2020 al 2021 (da 35.505 a 51.845) e nuovamente dal 2021 al 2022 (arrivando a 69.601): ragazzi dai 15 ai 17 anni, per la maggior parte come ‘dipendenti’, e a seguire ‘operai agricoli’ e ‘voucher’. Se poi la fascia di età viene allargata arrivando fino ai 19 anni, il numero era 310.258 nel 2021 (243.856 nel 2020). A parlarne l’UNICEF Italia che ha presentato il 1° rapporto statistico “Lavoro minorile in Italia: rischi, infortuni e sicurezza sui luoghi di lavoro”.

Il documento di Unicef Italia prende in considerazione il periodo tra il 2017 e il 2021 per i dati su lavoro minorile e infortuni sul lavoro partendo da rapporti e database su portali nazionali dell’INAIL e dell’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale (INPS). In questi cinque anni, sono state presentate all’INAIL 352.140 denunce di infortunio di ragazzi sotto i 19 anni, di cui: 223.262 per i minorenni fino a 14 anni (31.857 nel 2021 e 18.534 nel 2020) e 128.878 tra 15-19 anni (18.923 nel 2021 e 11.707 nel 2020).

Le regioni con i numeri più alti di lavoratori minorenni (considerando fino ai 19 anni) nel quinquennio considerato sono Lombardia (240.252), Veneto (155.987), Emilia Romagna (134.694), Lazio (119.256) e Puglia (108.867), mentre quelle con percentuali di denunce totali di infortunio (coprendo oltre la metà delle denunce nazionali) sono Lombardia (76.942), Emilia Romagna (40.000), Veneto (39.810) e Piemonte (31.997). Sempre tra il 2017 e il 2021 ci sono stati 7 infortuni con decesso di minorenni sotto i 14 anni e 67 di minorenni tra i 15-19 anni, e se le denunce di infortunio sono state più numerose nella fascia sotto i 14 anni, quelli con esito mortale sono fortemente sbilanciati verso la fascia 15-19 anni. La prima Regione per infortuni con esito mortale è stata il Veneto, mentre non sono stati registrati infortuni con esito mortale in Abruzzo, Basilicata, Sardegna, la Provincia autonoma di Trento e la Valle d’Aosta.

“Proponiamo oggi una riflessione pubblica sui dati, grazie alla collaborazione avviata con l’Università di Salerno nell’ambito dell’Osservatorio UNICEF per la prevenzione dei danni alla salute da lavoro minorile”, ha detto Carmela Pace, Presidente di UNICEF Italia, in occasione della presentazione del rapporto nella Giornata mondiale contro lo sfruttamento del lavoro minorile (12 giugno), e concluso: “Al fine di garantire un’attenzione particolare ai minorenni che lavorano, favorendo la diffusione di una cultura della prevenzione, nello scorso mese di febbraio abbiamo firmato un Protocollo con il Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali per unire le forze nel perseguimento di questo importante obiettivo. Già nel giugno 2022 avevamo dato vita all’Osservatorio UNICEF per la prevenzione dei danni alla salute da lavoro minorile, proprio allo scopo di contrastare lo sfruttamento degli adolescenti e tutelare la legalità, a partire dalla realizzazione di studi, analisi e proposte da rivolgere alle Istituzioni competenti”.

Il rapporto è stato realizzato nell’ambito delle attività dell’Osservatorio UNICEF per la prevenzione dei danni alla salute da lavoro minorile (coordinatore Domenico Della Porta) ed è stato curato dal “Laboratorio di Sanità Pubblica per l’analisi dei bisogni di Salute delle Comunità” del Dipartimento di Medicina, Chirurgia e Odontoiatria “Scuola Medica Salernitana”- Università degli Studi di Salerno (responsabile Scientifico Francesco De Caro, funzionarie psicologhe Francesca Malatesta, Nadia Pecoraro; con il contributo scientifico di Giuseppina Cersosimo).