Ogni anno si verificano accessi in Pronto Soccorso e decessi fra adulti e bambini a seguito di punture di insetti

Vespe, calabroni, bombi, api: le punture di insetti con pungiglioni in persone allergiche possono causare uno shock anafilattico ed essere causa di decesso. Nell’ultimo anno e mezzo ci siano stati 625 accessi al Pronto Soccorso per puntura di imenotteri (386 nel 2022 e 239 nei primi 7 mesi del 2023) presso l’Ospedale pediatrico Bambino Gesù, che
riporta come le reazioni allergiche da puntura di insetto si verifichino in 2 persone su 100, siano più rare nel bambino rispetto all’adulto e in Italia, considerando tutte le età, i decessi per questa causa siano da 5 a 20. “Grazie all’immunoterapia desensibilizzante è possibile prevenire lo shock anafilattico e quindi anche i decessi legati alle punture di insetti”, ha spiegato Alessandro Fiocchi, responsabile di Allergologia del Bambino Gesù.

In caso di puntura l’Ospedale ricorda l’importanza di rimuovere subito, entro 20 secondi, il pungiglione se visibile, con un movimento secco e rapido (con le unghie o le pinzette) e dopo la puntura viene indicato di applicare qualcosa di freddo in loco ed eventualmente un analgesico; vi è inoltre la possibilità di somministrare un antistaminico per bocca e applicare localmente una pomata cortisonica; infine il medico potrà prescrivere se indicato una terapia orale a base di cortisone per bocca per 3-7 giorni. Nel sospetto di reazione allergica è fondamentale rivolgersi al più presto possibile al medico o al pronto soccorso per poi pianificare una visita con un allergologo che gestirà il caso fornendo le indicazioni adeguate.

L’immunoterapia desensibilizzante prevede l’inoculazione sottocutanea di dosi crescenti del veleno dell’insetto a cui il soggetto è allergico, partendo da dosaggi estremamente bassi. “Il vaccino va proseguito per almeno 3 anni e l’effetto si mantiene di solito per molti anni, ma il trattamento è pienamente efficace già dal dodicesimo mese: se il bambino viene punto accidentalmente non rischia più lo shock anafilattico”, ha detto ancora Alessandro Fiocchi. L’indicazione a questo trattamento viene valutata dall’allergologo caso per caso e l’immunoterapia desensibilizzante va eseguita esclusivamente in un Centro allergologico altamente specializzato, sotto stretta osservazione medica. Attualmente presso l’Ospedale Bambino Gesù ci sono 20 pazienti seguiti per l’immunoterapia desensibilizzante.