Al centro del XXIX Congresso Nazionale della Società Italiana Medicina Psicosomatica (SIMP), in programma a Cosenza il 20 e 21 ottobre 2023, l’esperienza del trauma e di come uscirne

Qualcosa accade, improvvisa e rapida, scompone l’ordine costituito, produce conseguenze, immette disordine, incanala energie in direttrici impreviste. È il trauma. La sua entità può oscillare da una minimalità infinita ad una grandezza inimmaginabile. Può irrompere nello spazio più intimo o avere dimensioni collettive. Può generarsi dalle forze che ci abitano e costituiscono o dalle forze del mondo e dell’ambiente che abitiamo. Possiamo esserne attori o vittime.

Il senso ampio che diamo alla parola trauma ci fa dire che non c’è esistenza che non ne faccia esperienza, fino ad indicare che lo stesso momento della nascita possa essere al contempo trauma ed evento di infinita felicità. È dunque possibile pensare che l’esperienza del trauma abbia per ogni individuo una sua intrinseca appartenenza alla vita insieme alle risorse necessarie ad armonizzarlo al corso dell’esistenza. Sono la sua natura e la sua dimensione che fanno la differenza facendolo trasformare in un evento devastante a fronte del quale le risorse dell’individuo si consumano sterilmente.

Servono altra energia, aiuti alla persona, a quella soggettività, a quella collettività. Serve ristorare quelle soggettività ferite e rimetterle su una linea esistenziale in cui l’individuo o l’insieme degli individui si riconoscano nel diritto di una vita che guardi al futuro, rompendo quel guscio d’immobilità al presente che, fra le tante conseguenze, il trauma produce.
“Conosci te stesso” è dunque la traccia che indichiamo per la domanda che poniamo: “Come se ne esce?”.

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