La Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia porta l’attenzione su bambini e adolescenti e sull’importanza di intervenire in età evolutiva

Numeri sulla salute mentale che sono un fattore di allarme anche in età pediatrica e adolescenziale. La Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (SINPIA) riporta i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità: sarebbero 1-2 bambini e adolescenti ogni 10 ad avere un disturbo mentale; l’esordio di tre quarti delle patologie psichiatriche avviene prima dei 25 anni di età e la metà ha sintomi prima dei 14 anni.

“E’ solo ponendo la lente d’ingrandimento sull’età evolutiva, che ha specificità e peculiarità rispetto all’età adulta, che si può intervenire precocemente. La domanda di interventi in questo ambito è in continua crescita, si tratta di una vera emergenza di sanità pubblica con un’inevitabile ricaduta su aspetti sociali, umani ed economici in tutti i Paesi del mondo”, ammonisce Elisa Fazzi, Presidente SINPIA, Direttore della U.O. Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza ASST Spedali Civili e Università di Brescia e membro del Tavolo tecnico per la salute mentale presso il Ministero della Salute. “Il peso globale dei disturbi mentali in età evolutiva continua a crescere anche in Italia dove i disturbi neuropsichici nell’infanzia e adolescenza colpiscono quasi 2 milioni di bambini e ragazzi, con manifestazioni molto diverse tra loro per tipologia, decorso e prognosi”.

La SINPIA, con l’occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale (10 ottobre), porta l’attenzione sul ruolo importante di sensibilizzazione, prevenzione e individuazione precoce dei sintomi e ricorda come negli ultimi anni siano aumentate le richieste di visite neuropsichiatriche infantili urgenti secondo quanto emerso da uno studio collaborativo policentrico coordinato dalla Neuropsichiatria Infantile dell’Università di Torino diretta da Benedetto Vitiello, che racconta: “Abbiamo analizzato i dati di 9 ospedali italiani che hanno raccolto circa 25000 visite neuropsichiatriche urgenti rivolte a bambini e adolescenti dal 2018 al 2021 e abbiamo potuto registrare un drammatico incremento di visite soprattutto per quanto riguarda i disturbi dell’alimentazione, in particolare l’anoressia, e disturbi quali autolesionismo e ideazioni o comportamenti suicidali, in soggetti in età adolescenziale con una prevalenza del sesso femminile”.

Sui numeri relativi all’età pediatrica e adolescenziale, si unisce Rosamaria Siracusano, Responsabile della Sezione di Psichiatria della SINPIA e Dirigente medico della Unità Operativa di Neuropsichiatria Infantile dell’Azienda Ospedaliera Federico II di Napoli: “Una politica di sanità pubblica non può non tener conto di tali dati che diventano ancora più significativi se consideriamo che il 20-40% dei ragazzi e degli adolescenti presenta elevati livelli di sofferenza psichica, ma solo meno della metà di questi soggetti giunge all’attenzione dei servizi di neuropsichiatria infantile”.

Da non trascurare i segnali nei più piccoli, che se non riconosciti possono poi evolvere in quadri conclamati durante l’adolescenza, come sottolineato da Chiara Davico, Neuropsichiatra Infantile, Università degli Studi di Torino: “I disturbi propri del neurosviluppo ad esordio nei primi anni di vita rappresentano i precursori per traiettorie evolutive psicopatologiche gravi e maggiormente impattanti in adolescenza. In tale ottica promuovere il neurosviluppo, sostenendo una crescita armonica e serena, così come intervenire quando compaiono difficoltà e disturbi deve rappresentare una priorità del sistema sanitario, così come della comunità in senso lato”.

La SINPIA riporta come l’impegno istituzionale in Italia sia fra gli ultimi posti in Europa per quota di spesa sanitaria dedicata alla salute mentale (3,4% della spesa sanitaria complessiva, 10% nei principali Paesi ad alto reddito) e come le risorse siano carenti in particolare per servizi ospedalieri e territoriali di neuropsichiatria infantile, a fronte dell’emergenza di questi anni in tale ambito.