Pubblicati i risultati di un’iniziativa realizzata in Italia e in Lituania per diffondere tra docenti e studenti i principi di un’alimentazione sana

Seminari informativi e macchinette erogatrici di alimenti con contenuto ridotto di grassi, zuccheri, sale e calorie nelle scuole, per diffondere i principi di un’alimentazione sana e contrastare l’obesità. L’iniziativa parte dall’Ufficio prevenzione e protezione del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Upp) ed è stata svolta in collaborazione con la Società italiana per la prevenzione cardiovascolare (Siprec) e la Lithuanian Heart Association, e i risultati sono stati pubblicati sulle pagine del Journal of Food and Nutrition Sciences.

Il progetto, dal nome “Una macchinetta per amica” è stato realizzato l’egida dell’European Heart Network (Ehn) di Bruxelles e ha visto la partecipazione di dirigenti scolastici, docenti e studenti di istituti superiori di Roma, Latina e Priverno per l’Italia, di Vilnius e Panevezys per la Lituania.

Racconta l’ideatore e responsabile del progetto Roberto Volpe, ricercatore del Cnr-Upp: “L’iniziativa ha permesso di diffondere tra i docenti e gli studenti i principi della sana alimentazione attraverso seminari mirati e sostituendo alle macchinette automatiche distributrici di cibi e bevande presenti nelle scuole, che contengono alimenti ricchi in grassi, zuccheri, sale e calorie, macchinette con prodotti a medio-basso contenuto di questi componenti. Tra i cibi inseriti, yogurt in vasetti e da bere, succhi di frutta senza zuccheri aggiunti, fette biscottate, crackers senza grassi aggiunti, patatine non fritte, ‘chips’ croccanti non fritte, frutta fresca essiccata, frutta secca in bustine da 30 g, biscotti ipocalorici, barrette ipocaloriche. Nelle scuole in cui era presente invece un bar o un catering esterno, coinvolgendo e sensibilizzando i gestori, sono stati messi a disposizione panini salutari a base, ad esempio, di tonno sgocciolato e pomodoro, di bresaola o fesa di tacchino o di prosciutto senza grasso e insalata o pomodoro”.

Dal confronto fra un gruppo di intervento (156 studenti), che a scuola consumava solo cibi salutari, e un gruppo di controllo (174 studenti), che ha continuato a servirsi dalla consuete macchinette o a consumare i panini tradizionali, è stata vista nel primo una riduzione dell’indice di massa corporeo (BMI) del 2,1 % negli studenti italiani e del 2,2% in quelli lituani, a fronte di una stabilità (negli italiani) o un aumento dello 0,5% (nei lituani) nel gruppo di controllo. Tramite la somministrazione di un questionario è emerso inoltre che le conoscenze sulla nutrizione salutare erano aumentate nel gruppo di intervento (del 53,4% negli italiani e del 21,6% nei lituani; 2,5% e 3,0% rispettivamente nei controlli).

“Coinvolgere il mondo della scuola formando ed educando gli insegnanti, gli studenti e i gestori della ristorazione ai principi della sana alimentazione e intervenendo sulle macchinette distributrici di bibite e merendine, può essere dunque una valida strategia per contrastare il sovrappeso e l’obesità giovanile. Così facendo agiamo anche contro le diseguaglianze socioeconomico-culturali e ciò perché l’obesità non è solo legata a fattori genetici o comportamentali, ma può dipendere anche da altri aspetti come un’istruzione non adeguata o un basso reddito, fattori che spesso coincidono”, aggiunge Roberto Volpe, e conclude: “Già studi precedenti, infatti, hanno evidenziato una correlazione tra titolo di studio e incidenza dell’obesità, indicando come questa sia minore tra i laureati rispetto a coloro che hanno la licenza media. Inoltre, proprio i cibi ‘spazzatura’ sono spesso diffusi tra le categorie sociali a basso reddito, in quanto, in genere, costano meno di quelli salutari”.