Al Policlinico Gemelli il tema è stato al centro del convegno “Dalla bambina all’adolescente”, per una formazione da approfondire sulle problematiche nelle due fasce di età

La figura del ginecologo è importante fin da subito, senza aspettare: possono presentare problematiche di salute ginecologica anche le bambine e le neonate, ed è importante aumentare la conoscenza e consapevolezza sul tema per una gestione adeguata. E gli specialisti non sempre sono pronti a tale gestione, spiega Rosanna Apa, Direttore della UOSD Diagnostica e terapia medica delle disfunzioni mestruali e della sterilità coniugale di Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS e Professore associato di Ginecologia, Università Cattolica del Sacro Cuore, campus di Roma, “perché in genere si ritiene che le bambine non abbiano problemi di tipo ginecologico, anche se sappiamo che non è così. Questi problemi infatti possono insorgere anche nella vita intrauterina e neonatale. E sono davvero pochi i medici che hanno le giuste competenze per gestirle perché queste patologie cadono in una zona grigia tra ginecologi, pediatri ed endocrinologi pediatri”.

Un aspetto della ginecologia in questa fascia di età che può venire trascurato anche in fase di formazione: “Per capire quanto sia difficile approcciare queste patologie anche per noi specialisti, basti pensare che neppure la scuola di specializzazione in ginecologia di solito offre insegnamenti dedicati a questa fascia d’età”, dice ancora Rosanna Apa. “Ci siamo accorti dell’esistenza di questo vuoto, di questo importante gap di conoscenze, perché venivamo spesso interpellati dai colleghi pediatri, che ci chiedevano aiuto per problematiche ginecologiche in questa fase della vita”. A partire da questa constatazione, nel 2022 è stato inaugurato al Policlinico Gemelli un ambulatorio di ginecologia per le bambine e le adolescenti qui al Gemelli. “Ed è stata un’intuizione felice, perché la richiesta di visite è altissima ed in crescita esponenziale, a riprova del fatto che questo fosse un vero e proprio unmet need assistenziale”, ha commentato Rosanna Apa.

I disturbi ginecologici in pediatria

Rispetto alle problematiche ginecologiche che possono essere riscontrate nelle bambine, racconta Rosanna Apa: “Si va da condizioni banali, quali le infezioni, le vulvo-vaginiti che cominciano soprattutto in età scolare, a problemi più seri quali perdite ematiche o addirittura emorragie vaginali, che impensieriscono molto i genitori. Un altro ambito importante è quello della pubertà precoce, cioè la comparsa precoce di caratteri sessuali secondari come la peluria pubica o il bottone mammario. Questi casi stanno aumentando negli ultimi anni per una serie di fattori legati all’alimentazione, ma anche all’ambiente nel quale viviamo per l’esposizione ad esempio agli interferenti endocrini. Le madri arrivano da noi spaventate per avere una diagnosi precisa, quando le loro bambine di 5-6 anni cominciano a presentare la comparsa di questi caratteri sessuali secondari. E la ginecologia delle bambine, più ancora che quella delle adolescenti, richiede un approccio multidisciplinare”. Un approccio per il quale il Gemelli sta mettendo a punto un team composto, insieme con il ginecologo, continua Rosanna Apa, da ”pediatra, endocrinologo pediatra, psicologo (soprattutto in caso di abuso sui minori, che vediamo purtroppo con una certa frequenza), dietologo (in caso di eccessiva magrezza o di eccesso ponderale)”.

Un convegno per una formazione dedicata

La salute ginecologica in pediatria è al centro della prima edizione del convegno ‘Dalla bambina all’adolescente’, che ha avuto luogo il 30 ottobre. Diversi i temi trattati, fra i quali “la visita ginecologica della bambina, la comparsa di cisti ovariche nelle bambine e come diagnosticarle e gestirle, senza portarle subito in sala operatoria asportando magari tutto l’ovaio e impattando così sulla loro fertilità futura”, prosegue nel racconto Rosanna Apa. ”Non molti sanno infatti che nel periodo intrauterino e fino a un anno di vita vi è una normale attivazione del sistema ipotalamo-ipofisi-ovaio, per cui la presenza di cisti ovariche ‘funzionali’ nel primo anno di vita è assolutamente normale; poi, questo sistema si silenzia, va in ‘letargo’ per riattivarsi poi alla pubertà. Quindi non è anormale, né inconsueto, riscontrare la presenza di queste cisti dalla nascita, fino al primo anno di vita. Un altro tema trattato è stata la gestione delle perdite ematiche anomale nelle bambine”.

Per quanto riguarda invece l’età adolescenziale, spiega:“È stato trattato il dolore pelvico, che affligge una gran parte delle adolescenti e che nel periodo mestruale impatta pesantemente sulla loro quotidianità. Un’altra problematica ginecologica di questa età sono le metrorragie in fase immediatamente post-mestruale, quando il loro ovaio non è ancora maturo. Abbiamo infine trattato anche la gestione farmacologica e non dell’ovaio micropolicistico, che è una patologia che interessa il 7-30% della popolazione giovanile e che rappresenta la prima causa di infertilità in età adulta, legata al quadro di anovularietà che spesso determina”.

Infine, sempre nelle adolescenti, un ambito di lavoro e ricerca è rappresentato dall’anoressia: “Con il mio gruppo di lavoro composto di 16-17 persone tra specialisti ginecologi, specializzandi e biologhe, oltre alla pratica clinica, svolgiamo anche tanta attività di ricerca che ci ha portato negli anni a produrre importanti lavori, pubblicati su riviste internazionali”, aggiunge Rosanna Apa. “Nelle ultime due ricerche effettuate, ci siamo concentrati su due aspetti particolari che abbiamo rilevato nelle ragazze anoressiche, a livello di composizione del microbioma intestinale e di vascolarizzazione della retina”.