Dopo cinque mesi e due interventi chirurgici è stata dimessa la piccola nata con un’anomalia intestinale grave diagnosticata in epoca prenatale

Un lavoro multidisciplinare iniziato con una diagnosi prenatale, proseguito con un intervento chirurgico urgente all’intestino dopo poche ore dalla nascita e un secondo intervento dopo tre mesi: quasi cinque mesi di cure, e ora la neonata ha potuto andare a casa. È successo all’IRCCS AOU Meyer di Firenze, quando un’ecografia alla 31esima settimana di gravidanza, effettuata da Roberto Biagiotti, responsabile della Diagnosi prenatale del Meyer, ha evidenziato una dilatazione grave delle anse intestinali, a indicare una patologia intestinale acuta, oltre a un’anemia fetale grave.

Attivata la consulenza con il responsabile della Chirurgia Pediatrica del Meyer, Antonino Morabito, è stato effettuato un cesareo d’urgenza (all’ospedale Careggi) e la neonata è stata trasferita alla Terapia Intensiva Neonatale del Meyer e sottoposta a un intervento di resezione massiva dell’intestino tenue (il 75% era compromesso) e a una tubostomia (tecnica alternativa alla stomia convenzionale messa a punto da Antonino Morabito), posizionando poi la nutrizione parenterale.

La piccola paziente è rimasta in Terapia Intensiva Neonatale Meyer (guidata da Marco Moroni) fino al secondo intervento, eseguito tre mesi dopo da Antonino Morabito e il suo team, di ricostruzione intestinale autologa, per garantire un nuovo intestino che possa funzionalmente e fisiologicamente permetterle una vita normale.

La bimba, rientrata a casa da qualche giorno, potrà progressivamente cominciare ad alimentarsi naturalmente, senza ricorso alla nutrizione parenterale.