Oltre 120 interventi per malformazioni del cranio all’Ospedale Meyer attraverso l’utilizzo di una tecnica endoscopica

Una singola piccola incisione di 2 cm, che evita le cicatrici che prima correvano da orecchio a orecchio, per intervenire chirurgicamente nei casi di neonati con craniostenosi. Presso l’AOU Meyer IRRCS il team di Neurochirurgia, guidato da Lorenzo Genitori, si sta sempre più specializzando nell’approccio endoscopico mini-invasivo a diversi tipi di craniostenosi e i pazienti operati sono già 123.

Le craniostenosi, malformazioni congenite causate dalla fusione precoce di una o più suture craniche del neonato, possono essere di diverso tipo e gravità, in base al numero e alle suture coinvolte. Queste malformazioni possono essere responsabili di deformità craniche, asimmetrie facciali e in alcuni casi aumento della pressione intracranica o problematiche dello sviluppo della vista se c’è un coinvolgimento oculare.

Con la tecnica mininvasiva attraverso una piccola incisione di circa 2 cm, con l’aiuto dell’endoscopio, vengono asportate le parti (suture) che si sono saldate troppo presto, permettendo al cranio di espandersi e al cervello di avere spazio per il suo sviluppo. L’intervento dura un’ora circa, non richiede la terapia intensiva dopo, riduce il sanguinamento e il tempo di ricovero è molto minore, due giorni rispetto ai sette, di media. Con questa tecnica endoscopica mininvasiva oltre alla trigonocefalia, può essere trattata anche la scafocefalia, una delle craniostenosi più comuni.

Con questo approccio endoscopico è stato operato per esempio un bimbo di sei mesi con una forma grave di scafocefalia, nonostante la gravità della malformazione: “L’intervento è riuscito senza complicanze e già nel pomeriggio della stessa giornata il bambino si era rialimentato, potendo stare tranquillamente in braccio alla propria mamma. La TC postoperatoria ha confermato il completo raggiungimento del target che ci eravamo fissati nello studio pre-chirurgico. Già dopo 6 mesi dall’intervento, il bambino ha presentato un ottimo rimodellamento cranico con una normalizzazione degli indici craniometrici, come dimostrato dall’ultima visita, gode di buona salute ed i genitori sono molto contenti dell’aspetto estetico”, ha raccontato Mirko Scagnet, neurochirurgo del Meyer specializzato in questo tipo di interventi e responsabile dell’Unità di Chirurgia Endoscopica del Basicranio del Meyer, e concluso: “Grazie all’introduzione dell’endoscopio in questa tipologia di chirurgia siamo riusciti ad ottenere i medesimi risultati della chirurgia tradizionale, ma con una singola e piccola incisione cutanea”.