La SINPIA ribadisce l’urgenza di garantire risposte mirate ai bisogni di bambini e adolescenti, per favorire lo sviluppo fisico e mentale e rendere i servizi sanitari più efficaci
Riconoscere le specificità dell’infanzia e dell’adolescenza e costruire percorsi di cura personalizzati: percorsi che tengano conto dello sviluppo cognitivo, emotivo e relazionale dei bambini e degli adolescenti, soprattutto in presenza di disturbi neuropsichiatrici. A ribadirlo è la Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (SINPIA), che sottolinea come il riconoscimento delle specificità nelle diverse età sia importante non solo per promuovere al meglio il neurosviluppo, ma anche per progettare servizi sanitari che siano realmente adatti.
La SINPIA indica dunque la necessità di avere equipe multidisciplinari che siano specializzate nell’età evolutiva, percorsi terapeutici su misura, spazi fisici adeguati, il coinvolgimento attivo della famiglia, della scuola e dell’ambiente di vita, come pure l’importanza di poter curare bambini, bambine, ragazzi e ragazze in servizi che non siano quelli per gli adulti, in particolare per quanto riguarda i ricoveri in ospedale.
“Infanzia e adolescenza sono fasi cruciali e delicate dello sviluppo umano, segnate da profondi cambiamenti fisici, endocrini, immunologici, neurobiologici, psicologici, cognitivi ed emotivi. In ogni tappa, dal concepimento fino all’adolescenza, emergono bisogni specifici che richiedono strumenti e attenzioni mirate, essenziali per favorire una crescita sana ed equilibrata verso l’età adulta”, ricorda Elisa Fazzi, Presidente SINPIA e Direttore della U.O. Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza ASST Spedali Civili e Università di Brescia. “Trattare bambini e adolescenti come ‘adulti in miniatura’ è un errore grave: significa ignorare le loro caratteristiche evolutive, con il rischio di compromettere sia lo sviluppo individuale sia l’efficacia dei servizi sanitari. L’approccio clinico nei confronti dei minori richiede modalità relazionali e comunicative specifiche, continuità di cura, coinvolgimento attivo della famiglia, trattamenti differenziati e calibrati sull’età, una comprensione delle manifestazioni cliniche tipiche delle varie fasi dello sviluppo e un’attenta considerazione degli aspetti etici e giuridici legati alla minore età”.
Viene ricordato come alcuni disturbi del neurosviluppo possano emergere nei primi anni di vita (per esempio autismo, disturbi del linguaggio e apprendimento, disturbo da deficit di attenzione e iperattività, epilessia), altri negli anni successivi e in adolescenza (per esempio disturbi psichiatrici come schizofrenia o depressione). La SINPIA riporta che i disturbi del neurosviluppo interessano un bambino o adolescente su 5 e sono molto aumentati negli ultimi anni, e che in Italia quasi 2 bambini su 100 soffrono di un disturbo dello spettro autistico, 5 su 100 un disturbo del linguaggio o dell’apprendimento e sempre 5 su 100 un deficit dell’attenzione e iperattività, 1 su 100 epilessia, 2 su 100 altri disturbi neurologici, e in preadolescenza e adolescenza, fino a 13 su 100 disturbi psichiatrici.
Azioni mirate per bisogni specifici
“Nei bambini e negli adolescenti il cervello è ancora in maturazione, soprattutto nelle aree che regolano le emozioni, l’autocontrollo e il pensiero critico. Questo li rende più ricchi di energie vitali e insieme più impulsivi, meno capaci di valutare i pericoli e più sensibili agli stimoli che arrivano dall’esterno, specialmente durante l’adolescenza. In queste fasi si definiscono aspetti centrali della personalità, come identità, autostima e relazioni sociali”, spiega Antonella Costantino, Past President SINPIA e Direttore UONPIA Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano. “L’ambiente – scolastico, familiare e sociale – ha un ruolo determinante nel favorire o ostacolare il neurosviluppo, grazie alla plasticità cerebrale, particolarmente attiva nei primi anni di vita e fino ai 18 anni. Per questo, trattamenti e contesti di cura pensati per gli adulti possono essere non solo inadeguati, ma talvolta persino dannosi per i più giovani. Al contrario, il potenziamento di servizi pediatrici, come i servizi di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza, formati sui bisogni specifici delle diverse fasi dell’età evolutiva e sulla continua rimodulazione degli interventi nella crescita, garantisce maggiore efficacia e consente una migliore continuità di cura verso l’età adulta”.
Agire dunque per promuovere il neurosviluppo “per sostenere una crescita armonica e serena e intervenire quando compaiono difficoltà e disturbi”, scrive la SINPIA, che ha predisposto un decalogo e linee di indirizzo per la continuità di cura nei disturbi del neurosviluppo.