Gli scienziati del CEINGE hanno trovato il modo di invertire la rotta dell’invecchiamento, aprendo le porte a progressi nella cura della malattia

Invertire la rotta dell’invecchiamento nei pazienti con fibrosi cistica, riportando indietro le lancette dell’orologio biologico. La notizia proviene dal CEINGE-Biotecnologie Avanzate Franco Salvatore di Napoli, i cui ricercatori guidati da Giuseppe Castaldo, ordinario di scienze tecniche di medicina di laboratorio, e da Lorenzo Chiariotti, ordinario di patologia generale, dell’Università Federico II di Napoli in collaborazione con il Centro di Riferimento per la Cura della Fibrosi Cistica della Regione Campania presso l’AOU Federico II, coordinato da Vincenzo Carnovale, hanno pubblicato uno studio sulla rivista scientifica International Journal of Molecular Sciences.

I pazienti con fibrosi cistica hanno attualmente un’aspettativa di vita molto migliore grazie a farmaci di nuova generazione che ‘correggono’ e ‘potenziano’ l’attività della proteina canale del cloro, CFTR a seconda del tipo di mutazione. I ricercatori del CEINGE di Napoli hanno scoperto che nelle persone con fibrosi cistica l’età reale dell’organismo (l’età epigenetica) è spostata in avanti di 3-4 anni rispetto all’età anagrafica. Ma gli scienziati hanno anche trovato il modo di invertire la rotta dell’invecchiamento, osservando che dopo un solo anno di terapia con il giusto modulatore, non solo migliora la funzionalità polmonare, ma tornano indietro le lancette dell’orologio biologico.

Commenta Giuseppe Castaldo: “I risultati ottenuti aprono le porte ad importanti avanzamenti nella cura della fibrosi cistica e offrono un nuovo biomarcatore per monitorare la terapia più efficace per ciascun paziente”.

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