Una masterclass internazionale al Campus del Meyer ha fatto il punto sul trattamento delle ustioni pediatriche

Poter trattare i bambini con ustioni senza ricorrere al bisturi ma con la bromelina, principio attivo derivato dall’ananas. Se ne è parlato durante una Masterclass internazionale al Campus del Meyer, “Florence Symposium on Pediatric Burn Care”, in occasione della quale sono stati anche festeggiati i 30 anni per il Centro Ustioni dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Meyer e i 35 dell’Associazione Toscana Cura Riabilitazione Ustioni Pediatriche (ATCRUP).

Fra i diversi temi toccati in merito alle ustioni pediatriche, ha trovato spazio il trattamento a base di bromelina, utilizzato nell’ultimo al Meyer per circa 80 bambini ustionati. Questo trattamento, riporta il Meyer, dopo una prima fase sperimentale, è stato autorizzato dall’AIFA nel 2024 anche per l’età pediatrica: si basa sulla bromelina, che “attiva enzimi in grado di ‘digerire’ selettivamente le cellule della cute danneggiate dall’ustione, risparmiando quelle sane. Sui bambini risulta particolarmente efficace, e consente di ricorrere meno al bisturi, agli innesti, e ai trapianti di cute, migliorando gli esiti cicatriziali e diminuendo l’impatto globale dell’ustione sul bambino”.

Ogni anno presso la struttura vengono ricoverati circa 200 pazienti con ustioni gravi e circa 800 seguiti a livello ambulatoriale; i bambini vengono seguiti anche nel trattamento degli esiti cicatriziali.

“Le ustioni pediatriche oggi rappresentano una vera e propria crisi sanitaria dimenticata. Per fortuna, negli ultimi anni, l’approccio clinico e organizzativo alla loro gestione si è evoluto in modo significativo.

Questa evoluzione è stata caratterizzata dall’introduzione di protocolli condivisi e standardizzati, che hanno consentito una maggiore integrazione tra innovazioni tecnologiche, sia diagnostiche che chirurgiche, e programmi riabilitativi personalizzati”, ha affermato Flavio Facchini, responsabile del Centro Ustioni del Meyer, e concluso: “Per noi è motivo di grande orgoglio anche il lavoro di rete, come quello che conduciamo con la Cooperazione Internazionale, con la CROSS (Centrale Remota Operazioni Soccorso Sanitario) con la Task force umanitaria del Meyer guidata dal dottor Simone Pancani, ustionologo, a supporto delle maxiemergenze, delle guerre e delle calamità naturali”.

 

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