La Fondazione Don Gnocchi nelle Marche amplia la possibilità di riabilitazione con l’utilizzo della realtà virtuale per i bambini e dispositivi di robotica per gli adulti

La realtà virtuale in forma di gioco interattivo con il Care Lab, laboratorio innovativo presso l’ambulatorio “Don Gnocchi” di Ancona-Torrette, per la riabilitazione dei bambini. Palestra con strumentazioni moderne di riabilitazione robotica presso il Centro “Bignamini” di Falconara Marittima per pazienti con patologie neurologiche come neuropatie, lesioni midollari e ictus in fase sub-acuta e cronica, con compromissione della funzionalità dell’arto superiore, o anche patologie ortopediche. Due nuovi servizi di riabilitazione, già utilizzati e sperimentati in altre strutture Fondazione Don Gnocchi Italia, che sono ora disponibili (grazie alla donazione di una benefattrice) nei due centri delle Marche.

In particolare, “Care Lab” (Computer Assisted Rehabilitation) si rivolge a minorenni con deficit neuromotori, cognitivi e neuropsicologici, tra cui il deficit di attenzione e disturbi specifici dell’apprendimento. Si tratta di un laboratorio di riabilitazione pediatrica che utilizza la realtà virtuale semi-immersiva in forma di gioco interattivo. Il bambino, nella stanza, è seguito e accompagnato dal terapista: sensori e dispositivi di misura registrano costantemente l’attività, è come se si trovasse all’interno di un videogioco; sulle pareti, infatti, sono proiettati ambienti di gioco con diversi livelli di difficoltà, con cui interagisce.

“Le informazioni registrate dal Care Lab forniscono i dati necessari per monitorare il percorso riabilitativo del bambino”, racconta Laura Traini, neuropsichiatra infantile e dirigente dell’attività riabilitativa ambulatoriale e diurna dell’età evolutiva del Centro. “Il terapista, inoltre, può personalizzare e adattare le attività ludiche ai bisogni riabilitativi e alle caratteristiche del paziente, sempre a partire dal progetto che viene stilato in base a un protocollo codificato, che prevede valutazioni multidisciplinari da parte di neuropsichiatra infantile, psicologo, neuropsicomotricista, logopedista e fisioterapista e test specifici a inizio e termine del percorso”.

Il laboratorio è attualmente fruito da una ventina di bambini, pazienti della struttura, e ha trovato l’approvazione anche dei genitori. “Di fondamentale importanza la relazione che si instaura con l’operatore: il bambino non è mai da solo davanti allo schermo ed è un buon esempio di integrazione e sinergia tra il potere della tecnologia e la necessità della relazione”, conclude Laura Traini.