Un progetto per riattualizzare il ruolo e le potenzialità del triage telefonico nella gestione dei piccoli pazienti attraverso il contatto con i genitori

Utilizzare lo strumento della comunicazione a distanza, telefonica, in modo puntuale ed efficace, per capire le problematiche del proprio assistito e dei suoi genitori e poterle gestire al meglio. Ecco che il progetto “il pediatra al telefono coi genitori e le soluzioni ‘fai da te’’ si propone di riattualizzare quello che è un triage telefonico, sfruttando al meglio le possibilità di una comunicazione a distanza ed evitando soluzioni e ricerche in autonomia dei genitori, che possono aumentare gli interrogativi.

“Tra le tante evidenze emerse in questo duro periodo di pandemia una ci è apparsa chiara ed evidente: la comunicazione da remoto con i genitori è oggi più che mai cruciale nello svolgimento della professione del pediatra”, afferma Giuseppe Di Mauro, presidente Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS). Il progetto si compone di tre video animati, un sito web e una newsletter dedicati ai pediatri (realizzati con il sostegno della SIPPS e il contributo non condizionante di Bayer).

Nei video il tema è preso dalla vita reale, il caso di un bambino con il mal di gola e la mamma che cerca informazioni e suggerimenti prima sul web, sui link suggeriti in precedenza anche dal pediatra, e in gruppi social di mamme, ma poi capisce che è il pediatra l’unico riferimento e inizia il percorso diagnostico dopo la telefonata al curante. Viene quindi portata avanti una consultazione telefonica corretta e anche affrontati, in uno dei video, gli aspetti normativi collegati a un consulto telefonico.

“Web, social e chat di genitori caregivers sono ormai una realtà che non può essere ignorata, ma deve essere governata anche sul piano digitale per evitare soluzioni ‘fai da te’ che possono generare dubbi: il pediatra è l’unico play maker in fatto di diagnosi, terapia e prevenzione; ma è anche il professionista che può guidare (e nutrire) correttamente la relazione medico-paziente”, dice Leo Venturelli, pediatra, responsabile dell’Educazione alla salute e della Comunicazione della SIPPS, nonché garante dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza del Comune di Bergamo, e conclude: “Per questa ragione abbiamo pensato di ‘riattualizzare’ lo strumento del triage telefonico, un’opzione diagnostica efficace che ci aiuta a esaminare e risolvere le patologie meno gravi e ci consente, inoltre, di non saturare il nostro studio medico”.