FNOMCeO: un documento per progettare il futuro

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Rotte, strategie e impegni da portare avanti nei prossimi anni da parte della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMCeO). Un programma dettagliato frutto di un lavoro di revisione e implementazione, contenuto nel documento “Progettiamo il futuro”, che è stato presentato a Bari il 16 settembre e dopo dibattito approvato all’unanimità dal Consiglio Nazionale FNOMCeO. Il documento rappresenta una “Dichiarazione programmatica per lo sviluppo della professione” e vi si afferma che “la Terza Conferenza della Professione medica e odontoiatrica di Rimini ci ha detto, in modo inequivocabile, che la migliore difesa della nostra autonomia è la costruzione di una professione che si impegna a ricontestualizzare i nostri principi, i nostri valori, i nostri doveri ma anche i nostri diritti all’interno di un ambiente sociale, culturale ed economico in continuo cambiamento”. Rispetto al ruolo dei medici sempre nella prima parte del documento viene indicato che “i medici devono esprimere il loro parere sui problemi che assillano la società, dai delicati problemi di inizio e fine vita, alla cronicità, alla cura degli anziani e alla fragilità, dal costo della sanità alle contraddizioni del diritto, dai rischi ambientali, al consumerismo. È questo che la gente si aspetta e che restituisce autorevolezza e ruolo alla professione”. Nel testo vengono indicati aspetti che la FNOMCeO si impegna a favorire, i punti a cui deve mirare nella sua azione politica e le azioni da portare avanti. Nelle conclusioni il documento riporta come la FNOMCeO, in base ai contributi della III Conferenza nazionale di Rimini, abbia voluto definire “gli elementi portanti di un rinnovato pensiero” e afferma che “rivisitare il ruolo e i doveri del medico nella realtà presente multidimensionale, significa recuperare il senso più profondo di cura dove scienza, cultura, valori, sensibilità, utilità, modalità e soprattutto la personalizzazione permettono di accedere al malato quale persona per consolidare l’alleanza terapeutica”. Sempre nelle conclusioni vengono infine riportati dieci punti qualificanti per una revisione della governance in sanità, per rafforzare e migliorare le cure.