Quattro casi al mondo, il primo in Italia: 36 anni fa nasceva con il ‘cuore a metà’, ora ha partorito due gemelli

Trentasei anni fa era nata con il cuore senza un ventricolo, e ora è diventata mamma di due gemelli. In tutto il mondo si contano quattro casi come questo, che rappresenta il primo in Italia. Il lieto evento è frutto della determinazione della donna e del lavoro congiunto degli specialisti dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, per l’assistenza sin da bambina per la grave cardiopatia congenita, e del Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS, dove i gemelli, che stanno bene, sono nati con un parto cesareo.

La giovane mamma era nata senza il ventricolo destro, cardiopatia congenita per la quale, paziente del Bambino Gesù, a quattro anni era stata sottoposta a un’unica operazione per costruire un sistema di circolazione alternativo (di Fontan), che porta il sangue dalle vene cave ai polmoni senza passare per il cuore. La circolazione sostenuta da un solo ventricolo sottopone l’organismo a un costante superlavoro e richiede terapie e controlli serrati per tutto l’arco della vita, con l’arrivo al trapianto nel 5% dei casi, riporta il comunicato congiunto delle due istituzioni.

Un lavoro di squadra

Da tempo un gruppo disciplinare del Bambino Gesù e del Gemelli (dal nome GUCH, Grown Up Congenital Heart) gestisce le gravidanze delle pazienti cardiopatiche (incontri pre e post concezionali e documenti clinico-assistenziali condivisi), la programmazione del parto (timing e modalità) e il follow-up post gravidanza. Il gruppo di lavoro è composto dall’équipe dell’Unità Operativa di Cardiologia del Congenito Adulto dell’Ospedale Bambino Gesù (guidata da Gianfranco Butera), insieme con il team di Medicina e Chirurgia Fetale e Perinatale (diretto da Leonardo Caforio), mentre il il versante dell’Università Cattolica del Sacro Cuore – Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS è composto dai cardiologi (coordinati da Massimo Massetti e Antonio Amodeo) e dai ginecologi (coordinati da Antonio Lanzone).

In casi di cardiopatie congenite complesse, come quella della neomamma, la gravidanza sottopone l’organismo a stress e rischi maggiori per l’aumento di volume del sangue e dell’attività cardiaca e la possibile sofferenza di organi come fegato, reni e intestino. Ma, riporta ancora il comunicato congiunto, “in mancanza di altre complicanze, secondo le indicazioni dei protocolli internazionali in materia, è possibile intraprendere il percorso della maternità”. Ed è quello che è successo, con la nascita dei due gemelli, dopo una gravidanza portata a termine sotto stretto controllo medico, senza problemi. I gemellini sono nati di 1,4 Kg di peso, dopo taglio cesareo alla 34esima settimana di gravidanza (qualche giorno prima del termine previsto) e sono potuto andare a casa con la neomamma dopo dieci giorni di ricovero.