La SIP sottolinea, nel panorama delle coperture vaccinali in Italia, le carenze in età adolescenziale e il ruolo delle vaccinazioni in gravidanza
Proteggere la salute in ogni fase della vita, e le vaccinazioni per bambini, adolescenti e donne in gravidanza hanno un ruolo chiaro. A sottolinearlo e ribadirlo è la Società Italiana di Pediatria (SIP), ricordando le situazioni ancora carenti.
Rino Agostiniani, presidente della SIP, in occasione della occasione della Settimana Mondiale dell’Immunizzazione e della Settimana Europea delle Vaccinazioni, ha affermato: “Questa ricorrenza non è solo un’occasione per celebrare i successi della vaccinazione ma anche per riflettere sulle sfide che ancora restano aperte anche nel nostro Paese, a partire dalle coperture insufficienti negli adolescenti e nelle donne in gravidanza, fino al preoccupante ritorno del morbillo. L’Italia ha gli strumenti per migliorare, ma servono più informazione e più fiducia”.
Rispetto all’Italia, la SIP riporta che secondo i dati del Ministero della Salute c’è un leggero calo della maggior parte delle vaccinazioni raccomandate nei primi anni di età, e la preoccupazione per la ripresa del morbillo. Ma in particolare la società scientifica sottolinea come le carenze più evidenti siano per le vaccinazioni raccomandate in adolescenza: la dose di richiamo contro il meningococco coniugato ACWY, anche se in lieve miglioramento è del 56,98% a livello nazionale nella coorte dei sedicenni (con l’obiettivo di copertura vaccinale ≥ 95%, previsto dal vigente Piano Nazionale Vaccini).
Guardando all’anti-HPV, la SIP indica che nel 2023 ha completato il ciclo vaccinale il 45,39% delle ragazze nate nel 2011 e il 39,35% dei coetanei maschi la percentuale, e nessuna Regione ha raggiunto l’obiettivo minimo del 95% (con il 12% in Friuli-Venezia Giulia e il 23% in Sicilia quali picchi negativi). Commenta il presidente della SIP: “È ancora troppo diffusa l’idea che l’HPV sia un problema solo femminile. Ma vaccinare anche i ragazzi è fondamentale, sia per la loro protezione diretta, sia per interrompere la circolazione del virus. Solo così possiamo ridurre davvero il carico di malattia”.
Sul periodo della gravidanza, la SIP afferma che è un momento cruciale per la prevenzione e che sono raccomandate alcune vaccinazioni fondamentali, quali dTpa, antinfluenzale, anti-Covid-19 e contro il virus respiratorio sinciziale.
“Vaccinarsi in gravidanza significa offrire al neonato una protezione immediata, soprattutto nei primi mesi di vita, quando è più vulnerabile. Eppure, in Italia le coperture restano basse, a causa di paure infondate e informazioni poco chiare. Serve un lavoro coordinato tra ginecologi, ostetriche, pediatri e medici di medicina generale per superare queste resistenze e proteggere davvero i più piccoli”, dice Rocco Russo, responsabile del Tavolo tecnico vaccinazioni della SIP, e conclude, soffermandosi sull’aspetto di prevenzione prima del concepimento: “Le donne in età fertile dovrebbero essere immunizzate contro morbillo, parotite, rosolia (MPR) e varicella, in quanto un’infezione contratta in gravidanza, specialmente nelle prime settimane, può comportare gravi rischi per non solo per il nascituro, ma anche per la stessa gestante. Dal momento che i vaccini MPR e contro la varicella sono controindicati in gravidanza, è fondamentale che la vaccinazione avvenga prima del concepimento, con due dosi somministrate almeno un mese prima dell’inizio della gravidanza”.