SINPIA lancia l’allarme sul benessere psichico già messo alla prova dai mesi di pandemia, cui ora si sommano gli effetti del conflitto in Ucraina

Preoccupazione forte della Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (SINPIA) sugli effetti della guerra in Ucraina sulla salute fisica, mentale e sociale dei soggetti più fragili come sono i bambini e gli adolescenti, ancora di più se con disabilità di qualunque tipo che, sottolinea Elisa Fazzi, Presidente della SINPIA e direttore della U.O. Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza ASST Spedali Civili e Università di Brescia, “sono fortemente vulnerabili allo stress e con minori capacità di adattamento ai traumi, con conseguenze devastanti sul loro sviluppo e quindi sul loro futuro che è il futuro del mondo”.

La guerra, oltre al rischio di morte, porta con sé conseguenze sulla salute mentale dei minori, sia quelli direttamente coinvolti in Ucraina e in altre zone di conflitti sia in quelli italiani e in altri Paesi, bambini e adolescenti già provati dai mesi di COVID-19. “È con infinito sconforto, incredulità e dolore che siamo testimoni, dopo due anni di Pandemia che ha duramente provato tutta la comunità mondiale e in modo specifico la salute mentale dei bambini e degli adolescenti, del palesarsi dei venti di guerra nel continente europeo con uno scenario che non ci saremmo mai aspettati di rivedere dopo la Seconda Guerra Mondiale. Non pensavamo che ciò sarebbe mai accaduto di nuovo in Europa”, dice ancora Elisa Fazzi.

Uno studio internazionale presentato al congresso SINPIA sull’impatto della pandemia sulla salute mentale e fisica di bambini e adolescenti ha riscontrato una diminuzione del benessere psichico dei minori di più del 10% a livello globale, con il raddoppio dei bambini con bisogno di supporto specialistico, e un aumento di rabbia, noia, difficoltà di concentrazione, senso di solitudine e di impotenza, stress, disturbi del sonno.

Impatto sull’età evolutiva

Su queste basi si inserisce la guerra in Ucraina. Studi sulle conseguenze di conflitti armati in soggetti in età evolutiva indicano per esempio un rischio più alto di nascita prematura, un incremento di mortalità infantile, un aumento del numero di bambini orfani. “Durante l’infanzia e l’adolescenza viene segnalata una più alta incidenza di disturbi d’ansia e dell’umore, con evoluzione, nel 30-40% dei casi, in un disturbo post-traumatico da stress”, afferma Alessandro Zuddas, Vicepresidente SINPIA e Direttore della UO dell’Infanzia e dell’Adolescenza dell’Ospedale A. Cao – Università di Cagliari. “Tale condizione psicopatologica determina un’importante compromissione della salute psichica anche in età adulta”.

L’impatto sulla salute mentale vale anche, in qualche misura, per i bambini che non vivono direttamente la guerra, ma che la seguono alla televisione o con i racconti che sentono dagli adulti. Da pensare, inoltre, anche all’arrivo di bambini traumatizzati profughi e/o orfani.

Per la SINPIA, riporta il comunicato della società, così come per la European Society for Child and Adolescent Psychiatry (ESCAP), “il primo obiettivo deve essere quello di tutelare al massimo la salute psicofisica di ogni bambino e adolescente e quindi di ogni essere umano, per consentire ai bambini e ai ragazzi italiani, europei, ma anche di tutto il mondo, di crescere al sicuro dalle minacce e dalle conseguenze dei conflitti armati”.

“In questo tempo di grande incertezza è indispensabile fare tutto il possibile per proteggere i nostri ragazzi, chiedendo a gran voce di cessare la guerra, ogni guerra”, afferma Antonella Costantino, Past President della SINPIA e Direttore dell’Unità Operativa di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (UONPIA) della Fondazione IRCCS «Ca’ Granda» Ospedale Maggiore Policlinico di Milano. “Sfortunatamente, questa guerra aggiungerà molti altri al numero di bambini che subiranno lesioni potenzialmente letali o causa di disabilità future, così come traumi che comprometteranno la loro salute mentale”.