Con il ritorno in aula, la Lega Italiana contro l’Epilessia porta l’attenzione sull’importanza della formazione di insegnanti e compagni

Bambini e adolescenti con epilessia, che potrebbero avere una crisi in classe, ma che è importante siano inseriti e sostenuti, con insegnanti, genitori ma anche i ragazzi stessi e i compagni formati per sapere come comportarsi. La Lega Italiana contro l’Epilessia (LICE), con l’inizio del nuovo anno scolastico, richiama l’attenzione sul tema, riportando anche un decalogo di raccomandazione su cosa fare e non fare.

“Il bambino e l’adolescente con Epilessia hanno spesso difficoltà di inserimento nell’ambito scolastico, talvolta per un eccesso di protezione da parte dei genitori, talvolta per una scarsa preparazione degli insegnanti sulle problematiche inerenti l’Epilessia”, afferma Laura Tassi, Presidente LICE e neurologo presso la Chirurgia dell’Epilessia e del Parkinson del Niguarda, Milano. “È molto importante, quindi, che i docenti e gli operatori scolastici siano adeguatamente formati per agire in modo efficace in caso di un’eventuale crisi e siano in grado, d’accordo con la famiglia e l’epilettologo curante, di assicurare la somministrazione dei farmaci, sia di routine che per il trattamento d’urgenza di crisi convulsive prolungate, secondo le raccomandazioni previste dalle linee guida nazionali e regionali”.

Viene dunque sottolineata l’importanza di interventi educativi e formativi che coinvolgano genitori, insegnanti, compagni e il bambino/a o ragazzo/a con epilessia, facilitandone l’inserimento scolastico.

Da considerare inoltre l’impatto che può avere in un’età come quella adolescenziale, come ricordato da Oriano Mecarelli, Past President LICE: “L’accettazione dell’Epilessia, in particolare durante l’adolescenza, è una questione complessa, proprio perché è un periodo della vita molto delicato anche per altri aspetti. Il ragazzo spesso ‘non si piace’ e le crisi epilettiche sono viste quindi come un’ulteriore incrinatura che rischia di aggravare una preesistente visione pessimistica del proprio futuro. È questa un’età di transizione in cui il sostegno psicologico può rappresentare un aiuto efficace”.

Nell’ambito della sensibilizzazione a livello scolastico, per favorire la comprensione e l’accettazione dell’epilessia da parte di bambini e ragazzi senza barriere e pregiudizi, la LICE ha attivato nel 2019 il progetto “A scuola di Epilessia” che si rivolge a insegnanti e alunni tra gli 8 e i 12 anni (sulla piattaforma Educazione Digitale), e nell’ambito del Forum Sistema Salute 2023, in collaborazione con LICE, partirà EPY Hack, evento per il superamento dello stigma dell’epilessia e la diffusione di informazioni su come intervenire in caso di crisi rivolto a giovani e studenti universitari, invitati sviluppare soluzioni tecnologiche e innovative per affrontare le sfide che la condizione pone dinanzi.

In caso di crisi a scuola, infine, la LICE raccomanda: 1. Restare calmi: agitazione e panico sono da evitare; 2. Posizionare sotto la testa qualcosa di morbido; 3. Allentare gli indumenti se troppo stretti e togliere gli occhiali se presenti; 4. Non mettere mai oggetti o le mani in bocca e non cercare di estrarre la lingua; 5. Non cercare di tenere fermo il bambino durante la crisi; 6. Girare il bambino di lato per facilitare la respirazione e la fuoriuscita della saliva; 7. Non lasciare il bambino da solo e attendere che si riprenda; 8. Offrire sostegno e aiuto appena la crisi è conclusa; 9. Somministrare se consigliato il farmaco di emergenza; 10. Se la crisi dura più di cinque minuti chiamare l’autombulanza.