Pubblicata la prima indagine, frutto della collaborazione tra la Fondazione Terre des Hommes e la Rete Ospedaliera per la Prevenzione del Maltrattamento all’Infanzia

Una indagine sui casi di bambine e bambini vittime Shaken Baby Syndrome in Italia. Uno studio realizzato grazie alla collaborazione tra la Fondazione Terre des Hommes e la Rete Ospedaliera per la Prevenzione del Maltrattamento all’Infanzia* formata dalla Fondazione stessa, per intercettare, diagnosticare e curare il maltrattamento.

Lo studio ha considerato 47 casi di Shaken Baby Syndrome diagnosticati dagli ospedali partecipanti nell’arco di tempo dal 2018 al 2022; fra questi, 34 avevano meno di sei mesi e in tutte le fasce di età, che andavano da zero a due anni, il genere maschile era più numeroso. Viene riportato che in tre casi su 10 circa (35%) le vittime (bambine o bambini) erano prematuri o presentavano altre patologie, entrambe condizioni che aumentano il rischio di subire scuotimento. In 5 casi si è verificato il decesso e in 25 vi sono state compromissioni gravi del percorso evolutivo a distanza di tempo. Infine, in quattro casi su 10 non sono state eseguita né la RM né la TAC entro le 24 ore dall’ingresso in pronto soccorso, e questo ritardo negli accertamenti strumentali rende più difficile la diagnosi e quindi la presa in carico corretta della vittima di scuotimento.

Rispetto al contesto in cui si verifica lo scuotimento, in 29 casi erano presenti altre diverse forme di maltrattamento, in un terzo dei casi la vittima era già stata in Pronto Soccorso per altre patologie (21%) o per sintomi sospetti di scuotimento (15%) e un quarto dei casi arrivati in Pronto Soccorso era già vittima di scuotimento. Infine, viene riportato che 33 dei 47 nuclei famigliari coinvolti presenta problematicità legate a marginalità sociale, violenza, dipendenza, delinquenza, patologia psichica (soprattutto depressione materna) o organica e che spesso sono già noti all’Autorità Giudiziaria e presi in carico dalla rete dei Servizi Sociali.

Dice Federica Giannotta, Responsabile Advocacy e programmi Italia di Terre des Hommes: “Questo studio è pionieristico per il nostro Paese, perché per la prima volta ci permette di raccontare la Shaken Baby Syndrome al grande pubblico e alle istituzioni facendo riferimento a dati reali e prassi che ogni giorno vengono adottate da chi è in prima linea nell’intercettarla negli ospedali italiani”.

Le raccomandazioni

L’indagine della Fondazione Terre des Hommes riporta quindi una serie di raccomandazioni e azioni da mettere in atto: la presenza di un Centro Ospedaliero pediatrico referente in ogni Regione; la presenza in tali Centri di equipe multidisciplinari e specializzate e di strumentazioni adeguate per la diagnosi e diagnosi differenziale; l’inserimento del maltrattamento all’infanzia come materia di studio curriculare nella Facoltà di Medicina e Chirurgia; l’inserimento della prevenzione del maltrattamento nel Piano Nazionale di Prevenzione Sanitaria; l’istituzione di un Codice specifico per i casi di sospetto maltrattamento; la messa in rete dei Pronto Soccorso almeno a livello regionale per l’identificazione dei casi sospetti di maltrattamento e non solo di Shaken Baby Syndrome; il riconoscimento dai policy makers della Rete Ospedaliera per la Prevenzione del Maltrattamento all’Infanzia quale stakeholder chiave nella definizione di politiche funzionali alla prevenzione del maltrattamento su bambine e bambini.

* Rete Ospedaliera per la Prevenzione del Maltrattamento all’Infanzia: Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino, Ospedale Vittore Buzzi di Milano, Azienda Ospedaliera Universitaria di Padova, Istituto Giannina Gaslini di Genova, Azienda Ospedaliera Universitaria Meyer IRCCS di Firenze, Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico Giovanni XXIII di Bari, Ospedale Santobono – A.O.R.N. Santobono-Pausilipon di Napoli.

L’iniziativa ha ricevuto il patrocinio di: AGIA (Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza), AOPI (Associazione Ospedali Pediatrici Italiani) SIMEUP (Società Italiana di Medicina di Emergenza ed Emergenza Pediatrica) SIP (Società Italiana di Pediatria) e CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche).